A fare scuola agli haters, che imperversano nell’oceano dei social insultando e provando a distruggere psicologicamente le prede di turno, sono stati i media. E’ la sintesi di un duro post, pubblicato appunto sui social, da Ambra Angiolini che, con tanto di foto di prime pagine dei giornali e servizi televisivi, ripercorre la campagna mediatica che la prese di mira 30 anni fa. L’ex volto noto di “Non è la Rai” in quegli anni fu vittima di una vera e propria campagna di bodyshaming che oggi ricorda.

“L’extralarge non si addice ad Ambra”, “liberata dal fastidioso fardello di ciccia”, “più in… forme che mai”,  “Aiuto! Sto diventando un palloncino gonfiato“. Sono solo alcuni dei titoli che l’attrice e conduttrice ripropone sull’account Instagram.

Ambra e il bodyshaming: “Ipocrisia di tv e carta stampata”

Dure le sue parole: “Ripercorrendo la mia storia, con l’aiuto del mio amico @fabiomarantino (prezioso come non mai), mi sono resa conto dell’ipocrisia della tv e di certa carta stampata; probabilmente non si può più dire niente solo perché – attacca –  avevano già detto tanto …troppo”

Ambra: “A 17 anni ho vinto guerra contro odio media”

Ambra negli anni del successo inaspettato era ancora minorenne. “Se in quel periodo, avevo solo 17 anni, qualcuno mi avesse fatto notare che non ero più “spensierata” invece di sottolineare ovunque quanto io fossi diventata grassa, avrei cercato di tornare ad essere più “mia“ che di tutti. Il problema di oggi, si dice ovunque, sono gli haters, ma c’è qualcuno che molto tempo fa gli ha evidentemente fatto scuola. Questo post non è per vittimismo che lo scrivo, ma per rimettere a posto le cose. Io alla fine – sottolinea amaramente – ho vinto una guerra che non doveva nemmeno essere combattuta”.

 

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Redazione

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