Il caso
Anna Paola Concia, Report e le lobby israeliane: minacce dopo il servizio sulle presunte influenze

“Sulla mia bacheca di fb è arrivato un messaggio minaccioso, una lista di proscrizione di persone che hanno aderito a Sinistra per Israele, tra cui io, Pina Picierno, Piero Fassino tanti altri dopo la puntata di Report. Un delirio su una fantomatica lobby israeliana. Dobbiamo denunciare”. Il grido dell’ex parlamentare del Pd Paola Concia, seppur sottinteso, è contro il programma televisivo Report. L’attivista per i diritti civili ha ricevuto svariate minacce sui social media dopo il servizio dell’ultima puntata della trasmissione sulle presunte influenze di lobby israeliane sul Parlamento europeo, e sul “fiume di milioni spesi dalle lobby israeliane per ammorbidirne l’operato”, che avrebbe scatenato l’ondata di odio nei suoi confronti. Il gruppo Sinistra per Israele non è stato mai citato nella trasmissione ma è entrato nel mirino degli haters subito dopo. E con esso anche il profilo di Concia e degli associati.
Paola Concia e il caso Sinistra per Israele
Sebbene l’associazione non sia stata esplicitamente menzionata nella recente puntata di Report dedicata all’influenza delle lobby pro-israeliane presso le istituzioni europee, alcuni post circolati sui social dopo la trasmissione hanno collegato “Sinistra Per Israele” a tali reti di influenza. L’associazione italiana nasce con l’obiettivo di contrastare stereotipi anti-israeliani, anti-sionisti e forme di antisemitismo, promuovendo il dialogo per la pace in Medio Oriente. Fondata nel 2005, tra i suoi sostenitori iniziali figurano nomi illustri come l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il giurista Gustavo Zagrebelsky e l’ex premier Giuliano Amato. Contenuti che avrebbero poi innescato presunte minacce indirizzate a Concia.
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