L'inchiesta di Salerno
Appalti e coop, Savastano spiega al gip perché le intercettazioni non provano l’accusa…
L’inchiesta su appalti e coop a Salerno: ieri la verità di Nino Savastano. Il consigliere regionale, indagato e agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine su presunti scambi di favori ai fini elettorali, è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Assistito dall’avvocato Cecchino Cacciatore, Savastano ha risposto per oltre tre ore alle domande del gip e del pubblico ministero per offrire la sua versione dei fatti e una chiave di lettura di telefonate e colloqui diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa. Savastano ha escluso ogni possibile scambio di favori tra lui e il leader delle coop Fiorenzo Zoccola che è tra i principali protagonisti dell’inchiesta in quanto principale riferimento nella gestione delle cooperative sociali a Salerno.
La lunga difesa di Savastano ha riguardato soprattutto l’analisi delle intercettazioni, puntando a evidenziare come manchino colloqui diretti fra lui e Zoccola proprio nei mesi decisivi della campagna elettorale delle scorse regionali e non vi siano riferimenti a proroghe di delibere promesse in cambio di sostegno elettorale. Il politico ha posto l’accento anche sul confronto tra i tempi e i luoghi delle circostanze finite al centro dell’indagine, dalle quali non emerge che il politico in campagna elettorale avesse avuto contatti con l’imprenditore accusato di aver sostenuto la sua elezione in cambio di favori. Non emergerebbero nemmeno eventi organizzati insieme a Zoccola, nulla insomma che possa confermare un legame come quello ipotizzato dagli inquirenti. In oltre tre ore, quindi, Savastano ha raccontato la sua verità. Il prossimo step dell’inchiesta sarà quasi sicuramente l’udienza dinanzi al tribunale della Libertà.
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