Ariano Irpino, boom di casi
De Luca chiude Ariano Irpino: “Contagi dopo rientri dal Nord e festa mistica”, allarme per il carcere
Quarantena per tutta la popolazione e divieto di entrata e uscita per il Comune di Ariano Irpino. Lo ha deciso con un’ordinanza il Presidente Vincenzo De Luca visto l’aumento dei contagi verificato dai dati riferiti al Comune della provincia di Avellino. Si è ritenuto indispensabile e urgente applicare una misura rigorosa per isolare il focolaio. “Chiediamo a tutti i cittadini – ha dichiarato il Presidente de Luca – di collaborare per il contenimento del contagio e quindi per il rispetto di questa e delle altre ordinanze”. E subito scatta l’allarme anche per la situazione del carcere.
La decisione è stata presa per l’elevato numero di contagi riscontrati in Irpinia: 37 cittadini di cui 21 nel solo territorio di Ariano Irpino aumentati in meno di 24 ore da 12 che ne erano al 14 marzo. In Irpinia si è inoltre verificato il primo decesso. “Il dato relativo ai soggetti rientrati dalle ex zone rosse ammonta a 370 persone e i contatti diretti ai soggetti contagiati ammonta ad oggi a 125 – si legge nell’ordinanza – costituisce ‘dato suscettibile di considerevole aumento’ e alla luce delle inchieste epidemiologiche in atto”.
Per questo motivo De Luca ha imposto ulteriori ristrettezze al comune introducendo ulteriori divieti. Divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. È fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
È comunque consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente provvedimento è punito, ai sensi dell’art.650 del codice penale, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro.
© Riproduzione riservata