La decisione del ministero "per prevenire le fake news"
Arriva il bollettino doppio, a parte i dati dei vaccinati: “Per evidenziare la pandemia dei non immunizzati”

È diventata una “pandemia dei non vaccinati”, secondo i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, da quando la variante Delta si è estesa fino a diventare dominante anche in Italia e in Europa. Ceppo più trasmissibile ma anche contenuto dalle campagne di immunizzazione attraverso i sieri anti-covid che hanno contrastato le forme gravi e quindi le ospedalizzazioni. Proprio per sottolineare questo scarto, questo aspetto mentre No-Vax e No Green Pass tornano a manifestare in piazza contro misure e restrizioni, il ministero della Salute ha deciso di pubblicare un nuovo, doppio, bollettino dell’emergenza.
A 18 mesi dall’esplosione della pandemia in Italia, il resoconto giornaliero a cura del ministero e della Protezione Civile sarà diviso in due categorie: da una parte i dati dei non vaccinati e dall’altra quelli di chi si è sottoposto all’inoculazione. La decisione per evidenziare i pericoli che si corrono rifiutando il preparato anti-covid. Le Regioni, nel giro di qualche settimana, invieranno quindi i loro dati in modalità separata.
A oggi sono oltre 77 milioni e 177mila le somministrazioni condotte in Italia per un totale di più di 37 milioni e 476mila persone che hanno completato il ciclo, pari al 69,39% della popolazione over 12 anno. A oggi l’Agenzia del Farmaco Europeo (Ema) e l’Agenzia Italiana (Aifa) hanno autorizzato la somministrazione per gli adolescenti dai 12 ai 16 anni. A partire da mercoledì primo settembre l’obbligo del Green Pass sarà esteso anche ai trasporti di lunga percorrenza. A scuola è obbligatorio per i docenti. “L’idea di fondo – ha spiegato sul nuovo doppio bollettino un alto funzionario del ministero della Sanità al Messaggero – è di evidenziare le due epidemie distinte, una degli immunizzati che raramente finiscono intubati e una dei non vaccinati, ma anche prevenire le fake news che si moltiplicheranno quando in autunno le ospedalizzazioni saliranno”.
Alcune Regioni già distinguono nei loro bollettini tra vaccinati e non, come Campania, Sicilia e Vento. E in tutte e tre le Regioni sia il numero di non vaccinati ricoverati nei Reparti Covid che nelle terapie intensive è molto superiore a quella di chi si è protetto. In Sicilia – che è la Regione in Italia con l’incidenza dei contagi per 100 mila abitanti più alta e la più bassa copertura vaccinale – lo scorso 24 agosto c’erano 24 vaccinati in terapia intensiva su un totale di 2,9 milioni di persone con almeno una dose. I non vaccinati in rianimazione erano invece 78 su 1,6 milioni di persone. In Veneto da maggio fino a fine agosto, sono finiti nei reparti di rianimazione solo 25 vaccinati contro 256 non vaccinati. A fine giugno, in Campania, tra i vaccinati solo lo 0,12% poteva contrarre il virus dopo 15 giorni dal vaccino. A fine agosto si è passati al 3,5%. Ma tra i non vaccinati si è passati da una percentuale del 4% ad una di quasi il 13%. In Campania negli ultimi 100 giorni ci sono stati quasi 29 mila contagi fra i non protetti contro i poco più di 1.300 per gli immunizzati.
La Sicilia da oggi è tornata a essere Zona Gialla: è la prima Regione a rompere la parentesi estiva che da giugno aveva reso l’Italia interamente Zona Bianca. Altre sei Regioni, secondo i dati e i tracciamenti di questi giorni, rischierebbero la Zona Gialla. “Se non ci vacciniamo tutti è più probabile che ci siano più focolai. Con i mezzi pubblici al chiuso, le scuole al chiuso, tutta la vita che riparte e si svolge in ambiente chiusi, se abbiamo il 20% di non vaccinati è tutto più a rischio”, ha detto alla trasmissione Agorà estate, in onda su Rai3, l’immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Cts, Sergio Abrignani.
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