A Roma
Assemblea Nazionale Cisl a Roma. I lavoratori e il lavoro che cambia
La linea di Sbarra: “C’è l’esigenza, anzi l’urgenza, di entrare in una stagione nuova di riformismo condiviso dalle parti sociali. È l’idea di un Patto, che deve unire il Paese su obiettivi strutturali irrimandabili”

Cisl ha riunito ieri a Roma la sua Assemblea Nazionale organizzativa. Già dal titolo, “Guidiamo il cambiamento”, è evidente l’ambizione del Sindacato più rappresentativo a diventare sempre più il punto di riferimento del mondo dei lavoratori e del lavoro che cambia. “Vogliamo una Cisl protagonista nel lavoro, nelle famiglie, sul territorio con l’obiettivo di guidare e non inseguire il cambiamento”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
Che ha puntato l’indice contro l’estremismo di Cgil e Uil che sembrano voler incarnare un’opposizione aprioristica e ideologica a tutte le scelte di maggioranza e governo. Nel sindacato sembrano essere tornati “i tempi e le dinamiche che hanno portato alla fondazione della Cisl”, ha infatti sottolineato Sbarra aprendo l’assemblea organizzativa. “Un aspetto su tutti – ha detto – il rifiuto categorico di sottostare a una supposta egemonia di aree sindacali movimentiste o di partiti che cercano sostegni e cinghie di trasmissione”.
L’esigenza
Secondo Sbarra è “come se le enormi transizioni in cui siamo immersi abbiano da un lato fatto emergere gli spiriti più reconditi di un fare sindacato e di un fare politica che non ci appartengono; dall’altro, non sembri contraddittorio, ne abbiano evidenziato l’insufficienza, la scarsa capacità di mordere la realtà, di incidere e cambiarla, di orientarla su obiettivi di coesione”. Sbarra ha poi proseguito: “C’è l’esigenza, anzi l’urgenza, di entrare in una stagione nuova di riformismo condiviso dalle parti sociali. È l’idea di un Patto, che deve unire il Paese su obiettivi strutturali irrimandabili.
Un accordo che non può più aspettare e che va incardinato con chi ci sta, per sciogliere quei nodi di sistema che frenano qualità e quantità dell’occupazione, rilancio di salari e pensioni, politica dei redditi, sicurezza sul lavoro, formazione e politiche attive, nuove strategie industriali, infrastrutturali ed energetiche, investimenti e produttività, coesione e politiche sociali, nuove relazioni sociali”.
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