Stava preparando un’azione di terrorismo, almeno secondo le autorità di Mosca. Per questo è stato ucciso dagli agenti del Fsb in Russia, nella regione settentrionale della Carelia. Un attivista bielorusso è morto sotto i colpi dei servizi interni russi. Secondo i media russi, il suo nome è Nikolai Alekseev, un dissidente di 49 anni bielorusso che già nel 2020 aveva partecipato alle proteste dell’opposizione contro Aleksander Lukashenko.

Bielorusso ucciso dai russi

Secondo i russi, l’uomo stava pianificando “un atto di terrorismo” per conto dell’Ucraina. L’Fsb ha dichiarato che a seguito della sparatoria in cui è morto il dissidente sono stati sequestrati “armi e un ordigno esplosivo improvvisato”. L’obiettivo sarebbe stato un edificio amministrativo nella città di Olonets, distante circa 250 chilometri dal confine con la Finlandia, sempre secondo Mosca. Ria Novosti, citando sempre l’Fsb, ha reso noto la dinamica della sparatoria: “Durante l’arresto, il criminale ha aperto il fuoco con un’arma da fuoco contro gli agenti dei servizi speciali ed è stato neutralizzato durante lo scontro”.

Le fonti russe hanno detto che l’ordigno esplosivo improvvisato è stato creato grazie a materiale occidentale: nello specifico l’esplosivo al plastico sarebbe stato prodotto nel Regno Unito e il detonatore sarebbe stato di fabbricazione statunitense.

Redazione

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