La fase dei congressi provinciali di Azione, con un congresso diffuso, si è conclusa non senza elementi di novità. Se a vincere, su scala nazionale, è stato l’attuale leader e fondatore, Carlo Calenda, non può passare in secondo piano il risultato di Giulia Pastorella. Le percentuali nazionali dell’86% per Calenda contro il 14% della sfidante, infatti, si devono leggere alla luce della mancata presentazione della mozione a sostegno della giovane deputata milanese Giulia Pastorella in molte regioni, soprattutto del Mezzogiorno.

Servivano 250 sottoscrittori per presentare la mozione e la candidatura collegata e in molte regioni, dall’Abruzzo alla Campania, dalla Sicilia alla Sardegna, Pastorella non ha potuto ricevere voti. Calenda può dirsi soddisfatto, anche se una regione simbolo quale la Lombardia si è spaccata in due schieramenti pressoché uguali, con Milano, Firenze, il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto che hanno optato più per Pastorella che per Calenda. Risultato notevole, per la giovane sfidante, anche dall’Estero dove ha vinto con il 79% dei voti degli iscritti.

«L’augurio è che le energie risvegliate in questa prima fase congressuale possano già contribuire a rinnovare e rinforzare il progetto di Azione perché possa incidere sempre di più nel nostro paese», ha dichiarato Federica Onori, deputata di Azione e referente del tavolo tematico per agli italiani all’estero. Anche la stessa sfidante, pur avendo ottenuto solo un settimo dei consensi, esprime soddisfazione per una campagna interna all’insegna delle idee e del confronto. Che rimane aperto sul dopo. «Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto dalla mia mozione: 46% del consenso nelle quasi 50 province dove ho presentato delle liste, pur tra tante difficoltà», dichiara al Riformista.

«Significa che in particolare nel centro-nord del Paese c’è una grande voglia di cambiamento di passo per Azione, sicuramente a livello di organizzazione e gestione del partito. É anche la conferma che la posizione terzopolista e dialogante con i soggetti di area che ho portato avanti é largamente condivisa», aggiunge. Concludendo con un invito: «Spero che Carlo Calenda, segretario riconfermato, saprà valorizzare la minoranza che rappresentiamo e che pur essendo stata assente dalle zone meridionali del paese, é invece forte e radicata dove Azione ha ottenuto i migliori risultati elettorali».

Il leader, dal canto suo, ieri ha rivolto la sua attenzione alle ripetute aggressioni russe nei confronti del Presidente della Repubblica. «Anche basta con le minacce a Mattarella da parte di un governo criminale. Fate i sovranisti sul serio per una volta e convocate l’ambasciatore russo», ha scritto sui social Carlo Calenda. Stessi accenti dal capogruppo di Azione a Montecitorio, Matteo Richetti: «La nostra non è solo una condanna delle parole della portavoce Zakharova ma anche un invito a non sottovalutare quanto sta accadendo in Italia, dagli attacchi hacker ai messaggi di odio sui social, a seguito delle parole del nostro Presidente della Repubblica. Azione sarà sempre in prima linea a difendere la resistenza di Kiev, il diritto internazionale, le nostre istituzioni».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.