Quarant’anni fa la città di Padova fu testimone degli ultimi istanti di vita pubblica di Enrico Berlinguer, e con essa anche il primo cittadino Flavio Zanonato, 73 anni, che in un’intervista al Corriere del Veneto, ripercorrendo l’intera giornata, racconta oggi un curioso aneddoto legato agli ultimi istanti del segretario generale del PCI.

Il comizio

“Ricordo ancora quando andai a prenderlo in macchina – esordisce Zanonato -. Era mezzogiorno e Berlinguer si trovava in auto con i suoi collaboratori e l’autista, senza globo luminoso né sirene. Arrivammo all’hotel Plaza ed il suo uomo ombra finì di scrivere il suo discorso. Poi incontrammo gli operai della Galileo di Montegrotto, una fabbrica che all’epoca aveva circa mille dipendenti. Li ascoltò, ma senza fare promesse”. Poi il trasferimento in piazza per il comizio: “Il primo a parlare fui io, ma intanto Berlinguer aveva iniziato ad accusare il malore. C’è chi pensava che si trattasse di un’indigestione. Parlò per un’ora dal palco, ma negli ultimi minuti arrivavano già le prime difficoltà, si fermava, si asciugava la bocca…”. Poi il famoso ‘basta’.

Il trasferimento in ospedale

l trasferimento in ospedale arrivò non prima che il medico Giuliano Lenci fece il ‘test di Babinski’ capendo che era in corso una lesione cerebrale. Nella struttura, Zanonato nota un particolare di colore: “Berlinguer era già in gravissime condizioni. Consegnarono a me i suoi suoi abiti, e rimasi colpito dalla modestia dell’abbigliamento: il tessuto dei pantaloni era molto consumato e nelle scarpe c’era un buco. Questo dice tutto della sua modestia. Un politico che non era certo povero, ma viveva in modo semplice”.

Redazione

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