L'inchiesta "Angeli e Demoni" arriva a una svolta
Bibbiano, Renzi: “Meloni chieda scusa per lo sciacallaggio di 4 anni fa”
Assoluzione per Claudio Foti. 4 anni fa la vicenda al centro della polemica politica. Il caso divenne oggetto di comizi e post social, come si vede in questa foto dell’attuale Premier Giorgia Meloni
“Ho una domanda per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: a che ora intende chiedere scusa per lo sciacallaggio di quattro anni fa su Bibbiano?”, scrive oggi sui social Matteo Renzi, direttore editoriale de il Riformista, pubblicando una foto in cui si vede l’attuale Premier Giorgia Meloni reggere un cartello dinanzi all’ingresso del paese di Bibbiano.
“Siamo stati i primi ad arrivare, saremo gli ultimi ad andarcene”, recitava il cartello retto da Giorgia Meloni. All’epoca, 4 anni fa, appunto, imperversava mediaticamente il caso Bibbiano, che oggi arriva ad una svolta, con l’assoluzione dello psicoterapeuta Claudio Foti dalle accuse di affidi illeciti.
La Corte di Appello di Bologna lo ha assolto da tutte le accuse, infatti, per non aver commesso il fatto dall’abuso di ufficio e perché il fatto non sussiste dal reato di lesioni dolose gravi. In primo grado a Reggio Emilia Foti era stato condannato a quattro anni.
Ho una domanda per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: a che ora intende chiedere scusa per lo sciacallaggio di quattro anni fa su Bibbiano? pic.twitter.com/O9H10HB8uu
— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 7, 2023
Come si ricorderà, il caso nasce dall’inchiesta “Angeli e Demoni”, su presunti affidi illeciti di bambini nella Val d’Enza Reggiana. L’abuso di ufficio che venne contestato a Foti, in ipotesi di accusa, era presumibilmente commesso in concorso con il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, ed era relativo all’affidamento senza gara, alla sua associazione, del servizio di psicoterapia nell’Unione Val d’Enza.
Le presunte lesioni invece riguardavano i danni psicologici subiti, sempre per l’accusa, da una giovanissima paziente: ansia, depressione e altri disturbi, provocati dalle sedute a cui aveva partecipato.
Bibbiano, a cavallo fra 2019 e 2020, divenne uno dei temi della campagna elettorale per le Regionali in Emilia Romagna. Il presunto caso di affidi illeciti divenne tema di discorsi in Parlamento, comizi, post social, magliette con slogan e – come si vede nel cartello tenuto dalla attuale Premier Meloni – oggetto di post fotografici destinati a divenire virali. È il caso di dirlo, come si usa nel gergo social: post invecchiati malissimo.
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