Sono passati solo 4 anni, ma molti dei protagonisti di quella vicenda infame sembrano spariti, chi in altri lavori come inviato Ue per il Golfo Persico, chi semplicemente inghiottito dalla velocità della politica, come tanti parlamentari del M5S. Tra quelli rimasti vivi e vegeti, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni.

Tornando al passato, le lancette vanno riportate al luglio del 2019, ma questa storia comincia molto prima. In Italia regnano i gialloverdi, ovvero il governo di Conte, Di Maio e Salvini, che nel frattempo aveva anche abolito la povertà. L’inchiesta della Procura di Reggio Emilia ha un nome che sembra un film ‘Angeli e Demoni’ ed ha tutte le caratteristiche per fomentare una sanguinosa battaglia politica. Il colpevole è facile da individuare, è il Pd, quello timido ereditato da Nicola Zingaretti con dentro ancora una fortissima componente ‘renziana’. Fu infatti prevalentemente solo Matteo Renzi ad indignarsi subito per la campagna che Lega, M5S e Fdi stavano montando. Scriveva l’allora Senatore del PD, oggi leader di Italia Viva, il 29 luglio del 2019: ‘Con che faccia Di Maio e Salvini attaccano noi? Su questi temi dovremmo essere uniti tutti insieme per difendere i bambini. Siamo padri e madri, siamo figli: come si fa a dividerci su vicende del genere? Che vergogna utilizzare l’orrore per attaccare gli avversari politici, che pure non c’entrano nulla’. Il M5S, allora il gruppo più rilevante della legislatura, si assunse, come spesso è avvenuto, l’onere di avviare il massacro.

Ad Uno Mattina si presenta un pezzo grosso, il vicepresidente del Consiglio, nonché ministro dello Sviluppo Economico, e pronuncia parole gravissime: “Io col partito di Bibbiano non voglio averci nulla a che fare. Col partito che in Emilia toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli, io non voglio avere nulla a che fare”, dichiarò Luigi Di Maio. Attaccare il Pd per Luigi Di Maio aveva anche un senso politico: da settimane il partner di maggioranza Matteo Salvini interveniva su Bibbiano, accusando il M5S di fare sponda con il partito di Zingaretti, siamo pur sempre alla vigilia della rottura del Papeete.
Già Salvini, probabilmente il campione, il più insistente, in questa infame montatura. Il leader della Lega riuscì persino a portare sul palco di Pontida una bambina, facendo credere ai giornalisti che fosse di Bibbiano, ed invece era la protagonista di una brutta vicenda di allontanamento dalla famiglia, avvenuto però in Lombardia.

Poteva mancare a questa macabra campagna il contributo di Giorgia Meloni? In effetti l’attuale presidente del Consiglio, con quel suo cartello di allora, aveva ragione. Fratelli d’Italia sono stati tra i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene (un riferimento a Bibbiano anche nella seduta di insediamento del suo governo alle Camere).

Alla fine di questa incredibile storia restano sicuramente due vittime: un sindaco PD (Andrea Carletti) accusato di culpa in vigilando accostato nella narrazione giornalistica al reato di pedofilia, e lo psicoterapeuta Claudio Foti, assolto ieri in appello, ma massacrato per 4 anni nelle aule di giustizia e negli show televisivi.

I ‘carnefici’ invece sino tutti a piede libero, per lo più comodamente alloggiati a Palazzo Chigi.

Phil

Autore