Sarà settembre il mese in cui anche le partite Iva potranno accedere al bonus 200 euro, il contributo una tantum stanziato dal governo Draghi per contrastare il caro bollette e l’incremento del costo della vita.

Un bonus che per i lavoratori autonomi sarà diverso: ad oggi infatti la maggior parte dei beneficiari, dai pensionati ai dipendenti, ha ricevuto la somma nel cedolino della pensione o nella busta paga di luglio.

Le partite Iva, figlie di un dio minore evidentemente, dovranno invece fare ricorso al click day: Inps e Casse private saranno libere di organizzarsi per accogliere le domande dei lavoratori, con un flusso di domande che come spesso accade in queste occasioni metterà fuori gioco i siti internet e costringerà a lunghe attese.

Scrive il Sole 24 Ore che, dopo lo stanziamento da 600 milioni di euro previsto dal decreto Aiuti bis, ora serve un nuovo provvedimento per dettagliare i meccanismi dell’erogazione. Testo che il 10 agosto scorso è stato firmato al Ministero del Lavoro e successivamente anche dal Ministero del Tesoro, col ‘tecnico’ Daniele Franco: il 23 agosto il decreto risulta essere arrivato alla Corte dei Conti, col via libera dei magistrati contabili che porterà all’ultima tappa, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Quanto ai destinatari, l’aiuto da 200 euro per fare fronte al caro bollette e all’inflazione galoppante andrà a chi nel 2021 ha percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro. Per poter accedere al click day e presentare la domanda, i lavoratori autonomi dovranno essere iscritti alle gestioni previdenziali di competenza alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti, ovvero lo scorso 18 maggio, con partita Iva già avviata e almeno un versamento eseguito per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020. Considerato il limite dei 35mila euro di reddito, la platea dei richiedenti iscritti alle Casse professionali è di circa 477mila persone.

Redazione

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