“Impensabile e costosissima un’evacuazione improvvisa e repentina in zona flegrea, così come previsto dai Piani di emergenza, stimata in oltre 30 miliardi di euro/annui, con un danno economico sul Pil di almeno l’1%. Un’evacuazione della zona rossa ed eventualmente gialla per il rischio bradisismo e vulcanico, che coinvolgerebbe rispettivamente circa 600mila e 700mila persone, va programmata razionalmente e progressivamente”. Così il professor Antonio Coviello, docente universitario e ricercatore-economista dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che coordina un gruppo di scienziati e ricercatori di diverse discipline impegnati nello studio dei rischi da calamità naturali e del loro impatto economico.

“Il rischio vulcanico in Campania – aggiunge Coviello – coinvolge circa 3 milioni di persone, situate entro 15-20 chilometri da una possibile eruzione. I vulcani principali sono Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia. Attualmente, il Piano di emergenza prevede la disseminazione della popolazione della zona rossa in caso di imminente eruzione, con un’evacuazione improvvisa costosa e problematica, stimata in oltre 30 miliardi di euro/anno. In alternativa, una pianificazione razionale ed evoluta potrebbe risolvere il rischio vulcanico e contribuire a mitigare la crisi demografica nel Meridione riallocando la popolazione in aree interne a rischio demografico”. “Questo richiederebbe la creazione di infrastrutture e l’ottimizzazione dei piani di evacuazione attraverso l’uso di algoritmi avanzati come reti neurali e Intelligenza artificiale” conclude l’economista napoletano.

“Il bradisismo si è riattivato più di dieci anni fa, solo che la velocità con cui il suolo si sta innalzando sta aumentando. E questa velocità di innalzamento produce la sismicità che conosciamo”, spiega Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che non nasconde le sue preoccupazioni. Al momento “per quanto ne sappiamo il magma è ad una profondità di oltre 5-6 km quindi distante dalla superficie anche se, nel caso dovesse trovare vie di fuga per una risalita, i tempi sarebbero estremamente rapidi, nell’ordine delle ore“.

Redazione

Autore