Gli sms (short message service, da 160 caratteri, senza bisogno di traffico dati, ndr) «sono stati regolarmente acquisiti e depositati agli atti del procedimento in corso davanti al gup di Perugia». Raffaele Cantone, ex numero uno dell’Anac e ora procuratore di Perugia, lo scorso fine settimana ha risposto così a chi gli chiedeva chiarimenti su che fine avessero fatto gli sms contenuti nel cellulare di Luca Palamara ed estrapolati dal Gico della guardia di finanza il 31 maggio 2019.

Era stato il Riformista a dare la notizia che agli atti del procedimento a carico dell’ex presidente dell’Anm non c’era traccia dei “messaggini” che egli negli anni aveva inviato a colleghi e ad alti esponenti delle Istituzioni. Sono «falsità ed illazioni», aveva replicato Cantone, preannunciando l’invio di una relazione al procuratore generale di Perugia, a quello della Cassazione e al Csm, e riservandosi di presentare querele o proporre azioni civili. Non avendo motivi per dubitare di quanto affermato da Cantone, e quindi che gli sms sono stati depositati al gup, dobbiamo allora confessare di essere stati “depistati” da quanto riportato dalla guardia di finanza in un nota datata 6 febbraio 2020 ed indirizzata ai pm Gemma Miliani e Mario Formisano, titolari del fascicolo.

La nota (affogliato n. 6527, ndr) è a doppia firma: quella del comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria, il colonnello Gavino Putzu, e quella dal comandante del Gico, il tenente colonnello Marco Sorrentino. Nella nota viene precisato che «come richiesto per le vie brevi, si trasmette n. 1 hard disk, ove è stata riversata la messaggistica istantanea, intrattenuta attraverso gli applicativi WhatsApp, iMessage di Apple e Messenger di Facebook, così come estrapolata dalla Smartphone Modello Apple XS (…) sottoposto a sequestro (il 30 maggio 2019, ndr) nei confronti di Luca Palamara». «Al fine di consentire – prosegue la nota – una puntuale disamina del materiale informatico, sul citato supporto, risultano presenti, come richiesto, 6 file formato excel, denominati lista contatti (tipologia chat), distinti per ciascuna tipologia di messaggistica istantanea, WhatsApp, iMessage di Apple e Messenger di Facebook, ove le singole chat sono state rinominate inserendo il nominativo dell’interlocutore accanto al numero». Nessun cenno, dunque, agli sms.

Le tre modalità di messaggistica citate dalla finanza necessitano, come noto, di una connessione dati wi-fi o cellulare. Gli iMessage, in particolare, sono testi o foto inviati ad un altro iPhone o device Apple. Per poter inviare un iMessage è necessario attivare l’apposita funzione sul proprio Iphone. Per inviare gli sms, invece, non essendo legati al traffico dati, è necessario un piano tariffario dedicato. Oltre alla nota della guardia di finanza, abbiamo effettuato un ulteriore riscontro, controllando gli atti che erano stati depositati sul Tiap dai pm di Perugia al momento della notifica a Palamara del 415bis, l’avviso di chiusura delle indagini, avvenuto il 20 aprile 2020.

Il Tiap (trattamento informatizzato atti processuali) è l’applicativo utilizzato per la gestione informatizzata degli atti dei fascicoli penali (dibattimento, ufficio gip, riesame, misure di prevenzione). Questo applicativo, di fatto un archivio informatizzato, consente l’inserimento e la fruizione (visione ed estrazione di copia) degli atti in formato pdf del processo penale. A seconda delle fasi processuali, colui che implementa l’applicativo è il pm, il gip-gup, il giudice del dibattimento. Nella fase delle indagini preliminari è il pm che deve inserire tutti gli atti di indagine compiuti. Con la notifica della chiusura delle indagini il pm deve porre disposizione dell’indagato e dei difensori tutti – nessuno escluso – gli atti di indagine.

Con la richiesta di rinvio a giudizio la possibilità e l’onere dell’inserimento degli atti passa al gip il quale, nel contempo, fruisce degli atti inseriti dal pm nella fase delle indagini. Pertanto se il pm non ha inserito alcuni atti il gup non può fruirne, e così gli indagati ed i loro difensori. Con il decreto che dispone il giudizio l’inserimento degli atti passa al giudice del dibattimento il quale, a sua volta, fruisce degli atti inseriti dal pm e dal gup.

Bene, questa lunga premessa era necessaria in quanto non siamo stati in grado di recuperare le trascrizioni degli sms di Palamara sul Tiap. Cantone vorrà perdonarci.