Altro che minacce di ricorre al Garante della privacy. Tra Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento 5 Stelle ma ancora alla ricerca di una legittimazione politica ‘ufficiale’, e Davide Casaleggio, numero uno dell’associazione Rousseau, la guerra è ancora in corso.
Alle parole dell’ex presidente del Consiglio, che giovedì scorso aveva alzato il tiro spiegando che il figlio di Gianroberto, co-fondatore del Movimento assieme a Beppe Grillo, era “obbligato per legge a consegnarmi i dati degli iscritti”, ha risposto oggi il presidente di Rousseau tramite il Blog delle Stelle.
Casaleggio ha ribadito ancora una volta che Rousseau “per legge non può assolutamente comunicare gli elenchi di iscritti a persone diverse dal legittimo rappresentante legale o addirittura, come richiesto, a persone neanche iscritte al Movimento”, chiaro riferimento proprio all’ex premier Conte.
Se infatti l’associazione comunicasse i dati “ad un soggetto terzo”, violerebbe il “Codice Privacy che prevede fino alla pena della reclusione per comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala. Per questo non è possibile neanche comunicare la lista ad una neo forza politica che abbia una diversa associazione con un diverso Statuto e un diverso simbolo”.
Un post che in alcune parti diventa un vero e proprio ‘sfottò’ per l’avvocato pugliese, che viene inserito in una “nuova categoria di persone: I NO LEX. Persone che negano l’esistenza delle leggi”. Casaleggio sui 120mila nomi e dati degli iscritti fermi nei server dell’associazione Rousseau tiene infatti la barra dritta, ribadendo che consegnare i dati degli iscritti al Movimento 5 Stele a chi non ha diritto di riceverli “paradossalmente sarebbe come comunicare tutti i dati degli iscritti del Movimento a soggetti politici diversi come Italia Viva o il Partito Democratico o la Lega”.
A dividere Casaleggio con gli ex amici pentastellati, il vero “elefante nella stanza”, è la questione riguardante i debiti dei parlamentari 5 Stelle con l’associazione, circa 450mila euro. Il post pubblicato sul Blog delle Stelle ricorda infatti che l’associazione “continua ad attendere che la promessa pubblica di saldare i debiti venga onorata visto che ad oggi continua ad essere solo un annuncio sui social”, visto che ad oggi i dipendenti di Rousseau sono in cassa integrazione.
Sullo sfondo c’è quindi il ruolo di Silvio Demurtas, l’avvocato sardo che di fatto è attualmente l’amministratore straordinario del Movimento a seguito di una sentenza della Corte d’Appello di Cagliari. Sentito da Il Riformista, venerdì Demurtas aveva aperto ad un suo intervento sulla questione che sta terremotando i grillini: “Sto studiando le carte, perché in linea teorica sarei io il solo a poter richiedere e ottenere il database degli iscritti”, aveva precisato l’avvocato. “È una decisione che assumerò nei prossimi giorni. La democrazia interna è fondamentale; è già importantissima in una famiglia, figuriamoci in un partito politico”, aveva aggiunto Demurtas.
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