La Romeo Gestioni è stata prosciolta da ogni ipotesi accusatoria nell’ambito del processo Consip in corso a Roma. La società, leader europea nel mercato della gestione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani, riavrà indietro – su decisione del Tribunale di Roma – l’intera somma di circa 3 milioni di euro versata nel 2017 per decisione del Gip.

La sentenza su uno dei filoni dell’inchiesta sul caso Consip emessa venerdì 4 novembre dall’ottava sezione penale del Tribunale di Roma, dopo una camera di consiglio di oltre due ore, ha escluso qualsiasi responsabilità della società Romeo Gestioni che “prende atto con estrema soddisfazione del dispositivo pronunciato dal Collegio Penale del Tribunale di Roma, presieduto dalla dott.ssa Roja, con cui, a chiusura del procedimento Consip, avviato nel 2017, la società è stata completamente prosciolta da ogni ipotesi accusatoria perché, come chiarito dal Collegio espressamente nel detto dispositivo, l’illecito amministrativo contestato è risultato insussistente”.

“Per conseguenza, – prosegue la nota – il Tribunale ha disposto l’immediata restituzione alla società dell’intera somma di circa 3 milioni di euro versata nel 2017 per decisione del Gip del Tribunale di Roma”.

I giudici hanno condannato a 2 anni e sei mesi l’imprenditore Alfredo Romeo, editore de Il Riformista, accusato di corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta. Condanna dimezzata rispetto alla richiesta della Procura capitolina che aveva chiesto una condanna a 4 anni e 10 mesi. L’accusa è passata da corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio alla corruzione per l’esercizio della funzione.

Si tratta della tranche del procedimento che coinvolgeva anche l’ex dirigente della centrale unica di acquisti della Pubblica amministrazione, Marco Gasparri (che negli scorsi anni ha patteggiato una condanna a un anno e otto mesi). Quest’ultimo ha accusato l’imprenditore di avere ricevuto da lui, dal 2012 al 2016, complessivamente 100mila euro in cambio di notizie e aiuti relativi ai bandi di gara in Consip. I giudici hanno escluso la responsabilità della società Romeo Gestioni e disposto un provvisionale per Consip di 150 mila euro. Per Romeo stabilita l’incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione per un anno e la confisca di 100mila euro.

”Per quanto l’accusa originaria sia stata fortemente ridimensionata è chiaro che non siamo soddisfatti. Restiamo convinti dell’innocenza del nostro assistito. Ora attendiamo di leggere le motivazioni per impugnare questa sentenza”. Sono le parole dell’avvocato Giandomenico Caiazza, difensore di Romeo, dopo la sentenza del Tribunale di Roma. ”Esprimiamo soddisfazione invece per l’assoluzione della società Romeo Gestioni” conclude Caiazza.

Abbiamo la certezza che nei gradi successivi sarà affermata senza alcuna riserva l’innocenza del nostro assistito anche in relazione alla residua ipotesi di reato per la quale ha subito la odierna condanna”. E’ quanto afferma l’avvocato Alfredo Sorge, difensore insieme a Caiazza, dell’imprenditore Alfredo Romeo. Difensori che “prendono atto del drastico ridimensionamento delle originarie accuse contestate e della piena assoluzione della società del gruppo Romeo”.

Romeo venne addirittura arrestato il primo marzo del 2017 e dopo oltre tre mesi di carcere a Regina Coeli e due agli arresti domiciliari, il tribunale del Riesame di Roma (dopo che la Cassazione aveva accolto l’istanza presentata dai legali di Romeo) dispose l’annullamento dell’ordinanza (perché non esistevano le esigenze cautelari) e la riabilitazione delle imprese dell’imprenditore napoletano.

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