Si è appena concluso un Consiglio dei ministri ad alta tensione, iniziato decisamente con il piede sbagliato per le tensioni con la Francia che hanno segnato la giornata di oggi.

Saltate tutte le nomine tanto attese.  In primis quella del capo della guardia di finanza per un mancato accordo tra Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni. Niente di fatto quindi per il candidato tanto voluto dalla Meloni Andrea De Gennaro, fratello di Gianni – ex capo della polizia, poi dei servizi segreti, in seguito di Finmeccanica, infine della Banca Popolare di Bari – sponsorizzato da Alfredo Mantovano e per il candidato di Giorgetti, Umberto Sirico. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare la decisione dopo che la riunione era iniziata in ritardo di oltre due ore perché è mancato l’accordo sul nuovo nome da indicare al posto del generale Giuseppe Zafarana, nuovo presidente di Eni.

Niente nomina anche per il prefetto di Roma, posizione vacante da mesi, e per il capo della polizia. Da alcune indiscrezioni sembra che la maggioranza sia molto distante dai suoi obiettivi su questi temi.

È arrivato invece il via libera all’annunciato decreto che interviene sull’amministrazione di “enti e società pubbliche” e sul limite di età di 70 anni oltre il quale scatterà il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. Il risultato è quello di mandare in pensione il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, Stephan Lissner, e sostituirlo con l’attuale amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes che da tempo chiedeva una poltrona di peso per dimettersi dalla carica. Consentendo cosi al governo di scegliere nuovi vertici.

Intanto, in serata, arriva la notizia della decisione, da parte del Governo, di commissariare INPS e INAIL: il Cdm ha approvato una norma che cambia la governance dei due Istituti, eliminando la figura del vicepresidente e ponendo un limite di quattro anni alla carica di direttore generale. Decadono di conseguenza i presidenti Tridico e Bettoni

 

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