L’annuncio di Buckingham Palace arrivato ieri ha spiazzato un po’ tutti. Re Carlo III ha un cancro. Dopo l’inizio delle cure, con il primo trattamento effettuato, il monarca inglese è “nella sua solita buona forma” sottolinea il Telegraph, che riferisce anche del ritorno a Clarence House di Carlo. Il re è in contatto con la sua famiglia, sia con il principe William sia con Harry, arrivato anche lui nel Regno Unito per stare vicino al padre. Il premier Rishi Sunak, dopo aver mandato un messaggio di solidarietà al suo re, ha anche detto di essere grato del fatto che il cancro sia stato “diagnosticato presto“.

Re Carlo, che tipo di cancro ha

Nell’annuncio della famiglia reale non sono stati forniti troppi dettagli. Si specifica solo che il cancro è separato dall’intervento effettuato per l’ipertrofia della prostata dal monarca. Ma qualche indizio sul tipo di cancro che ha colpito Re Carlo è stato comunque dato. Secondo due esperti, sentiti dall’Adnkronos, le possibilità non sono così tante. “Quando un personaggio importante come Carlo III si sottopone ad un intervento come quello per l’ipertrofia della prostata, prima della procedura vengono eseguiti esami importanti come la Tac ed è difficile che durante l’intervento o nel perioperatorio vengano scoperti dei problemi oncologici di altra natura. Le ipotesi che possiamo fare è che ci sia un problema locale, i colleghi inglesi sono entrati endoscopicamente nella prostata del paziente attraverso l’uretra, hanno analizzato la vescica e hanno trovato un tumore vescicale. Questa è la prima ipotesi con le poche informazioni che abbiamo”. È il commento di Gabriele Antonini, urologo-andrologo dell’ospedale Sandro Pertini di Roma.

“Altro discorso può essere avvenuto se nello screening preoperatorio è stata fatta una lastra ai polmoni e i colleghi possono aver trovano una formazione sospetta oppure hanno notato nel sangue una alterazione dei globuli bianchi, forse una leucemia. Con l’età di Carlo III ci potrebbe stare. Mi sentirei di escludere un cancro al fegato, al pancreas o all’intestino, quest’ultimo sicuramente no perché è impossibile nel contesto di una ipertrofia prostatica trovare un tumore intestinale” ha aggiunto l’urologo Antonini. Secondo l’esperto, un tumore in altri organi “sarebbe stato visto da una tac fatta prima dell’intervento che avrebbe mostrato segnali d’allarme oncologici. Questo ragionamento è corretto se si esclude che il tumore sia invece alla prostata. Infatti se è stata fatta una resezione prostatica sul materiale preso in esame ed è stato trovato un incidentaloma del tumore prostastico con cellule tumorali si può procedere e risolvere bene con la radioterapia. Ma al momento le informazioni sono centellinate e rimaniamo nel campo delle ipotesi”.

Re Carlo III, le ipotesi sul cancro

In parte d’accordo Vincenzo Mirone, responsabile Ufficio Comunicazione della Società italiana di urologia (Siu). “Dalla Royal Family non trapelano informazioni sulla salute di re Carlo III, figurarsi dai nostri colleghi urologi della London Clinic. Tuttavia, dopo l’intervento per l’ipertrofia prostatica benigna a cui il sovrano è stato sottoposto, possiamo ipotizzare che abbiano trovato un tumore alla prostata, alla vescica o al polmone. Sono infatti questi gli organi sospetti, ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi”. “Quando eseguiamo un intervento per l’ipertrofia della prostata – ha sottolineato Mirone – facciamo poi analizzare i tessuti oggetto della resezione dall’anatomopatologo”.

L’esame istologico della prostata asportata “a volte può evidenziare la presenza di cellule tumorali della cui conoscenza prima non sapevamo nulla. Quanto è successo ai colleghi della London Clinic è accaduto a tutti gli urologi, ovvero scoprire un tumore dopo un banale intervento alla prostata. Nella pratica urologica è comune anche se, fortunatamente, i casi sono in diminuzione” ha invece detto Giuseppe Carrieri, presidente degli urologi italiani. “Il tumore di re Carlo III molto probabilmente interessa la prostata“, nonostante da Buckingham Palace escludano che il tumore interessi questo organo, Mirone azzarda altre ipotesi: “Oltre alla prostata, i miei sospetti vanno anche su vescica e polmone, sebbene l’organo più vicino alla prostata sia l’intestino, in particolare il colon retto. Nessuna idea personale, ma solo le ipotesi più plausibili” ha concluso.

Redazione

Autore