E’ stato cancellato dallo Zelig di Milano, dove doveva esibirsi il prossimo 12 aprile, in seguito a una ‘battuta’ disgustosa fatta su Twitter che ironizzava sulla morte di Carol Maltesi, la 26enne uccisa e fatta a pezzi nella sua casa di Rescaldina, nel Milanese, dal vicino di casa Davide Fontana. Quest’ultimo poi l’ha tenuta ‘nascosta’ per due mesi, fino a buttarne i resti in un dirupo a Borno, nella Val Camonica.

Pietro Diomede è un comico, noto per la partecipazione a diversi show televisivi. E cresciuto a Follonica in Toscana (oggi vive a Rho, in provincia di Milano) e non ha mai nascosto il suo forte spirito critico e la sua satira che “deve essere cattiva, deve colpire”, raccontò prima della sua esibizione a Eccezionale Veramente su La7.

Più volte in passato ha sottolineato di non concepire argomenti intrattabili e nel 2017, alla rivista GQ, raccontò di aver avuto un passato segnato da tre grosse perdite, tutte dovute al cancro: quelle di suo padre, sua madre e sua sorella, quest’ultima morta a 29 anni.

“Per dieci anni della mia vita ho dovuto frequentare il reparto oncologico di Pisa dove ho visto morire la mia famiglia colpita da una serie di tumori uno dietro l’altro: padre, madre e sorella. La comicità mi ha salvato. Potevo dire che la vita è una merda e invece ho deciso di ridere alla vita, quindi le battute che faccio sui terminali e la malattia nascono da un’esperienza personale. Questa è la vera chiave per cui estremizzo e vado oltre ogni limite perché io sono stato costretto ad andare oltre ogni limite. Adesso posso spaziare da tutte le parti e mi sento autorizzato a farlo.”

Pietro Diomede si definisce politicamente scorretto su tutto “e non solo sui morti ma anche sui disabili, i malati di tumori e ho anche una sottile vena di sessismo perché scrivo le cose che alla gente non piace sentirsi dire. Hai presente ciò che uno pensa ma non vuole dire? Io lo dico”.

L’ultima “perla” l’ha vomitata sull’omicidio di Carol Maltesi: “Che il cadavere di una Pornostar fatto a pezzi venga riconosciuto dai tatuaggi e non dal diametro del buco del culo non gioca a favore della fama della vittima”, facendo riferimento ai video hard postati dalla giovane vittima sulla piattaforma Onlyfans e alla svolta nelle indagini arrivata grazie alla diffusione da parte degli inquirenti dei tatuaggi della 26enne, che hanno spinto alcuni ‘followers’ a indicarla come possibile vittima quando ancora non era chiaro di chi fossero i resti trovati a Borno.

LA FAMIGLIA DI CAROL: “VALUTIAMO AZIONI LEGALI, CATTIVERIA ASSURDA”

Raggiunta dall’agenzia Ansa, l’avvocato Manuela Scalia, legale della mamma di Carol, annuncia: “Valuteremo eventuali azioni legali, trovo inconcepibile che davanti alla morte di una ragazza di 26 anni, ci sia chi si permette di dire certe cose, di fare battute indecenti. La cattiveria delle persone la stiamo percependo in questi giorni – ha proseguito Scalia – E’ assurdo che invece di concentrarsi sul fatto che una ragazza giovane sia stata trucidata da un mostro, ci si concentri sulle sue scelte professionali“.

Redazione

Autore