Conosciuto per le sue numerose uscite stravaganti, il senatore leghista Roberto Calderoli è il nuovo ministro per gli Affari regionali e le Autonomie del governo guidato da Giorgia Meloni.

Nato a Bergamo nel 1956, Calderoli si laurea alla facoltà di medicina e chirurgia a Milano ma senza mai esercitare la professione. Gli esordi politici sono nella Lega di Umberto Bossi, di cui diventa presidente nel 1993 e segretario nazionale nel 1995 fino al 2002, anno in cui diventa coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord e membro con diritto di voto nel consiglio federale del partito.

Dal 1990 al 1995 è stato consigliere comunale a Bergamo. Viene eletto deputato alla Camera con la Lega Nord dal 1992 al 1994 nella circoscrizione Brescia-Bergamo, dal 1994 al 1996 nel collegio uninominale di Bergamo per il Polo delle Libertà, dal 1996 al 2001 nel collegio uninominale di Albino per la Lega Nord.

Nel 2011 l’esordio al Senato, di cui diventa vicepresidente fino a luglio 2004, quando prende la carica di ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione. È tra gli ideatori della riforma costituzionale bocciata con il referendum del 2006 e volta ad attribuire più poteri alle regioni, a superare il bicameralismo perfetto e a ridurre il numero dei parlamentari.

Calderoli è stato anche uno dei firmatari del disegno di legge elettorale approvato il 21 dicembre 2005 “Porcellum“, definita da lui stesso “una porcata”. Nel 2006 viene eletto senatore per la Lega Nord nella circoscrizione Piemonte e torna a ricoprire la carica di vicepresidente del Senato. Poi alle elezioni del 2008 viene riconfermato e diventa ministro per la Semplificazione normativa nel quarto governo Berlusconi.

Nel febbraio 2009 annuncia di aver soppresso 29mila leggi considerate inutili, poi nel marzo 2010 dà simbolicamente fuoco a 375mila leggi abrogate in 22 mesi di legislatura, raccolte in circa 150 scatole contenenti i soli titoli. Un’operazione, quella dell’eliminazione delle leggi, che riceve molte critiche.

Alle elezioni del 2013 viene riconfermato senatore per la Lega Nord e diventa per la terza volta vicepresidente del Senato. Nel settembre 2015 presenta la cifra record di 82 milioni di emendamenti al ddl Boschi, disegno di legge volto a riformare il Senato, realizzati tramite l’utilizzo di un software, con lo scopo di paralizzare per diverso tempo l’attività del Senato.

Calderoli viene poi rieletto al Senato nel 2018 e diventa per la quarta volta vicepresidente di Palazzo Madama. Alle elezioni politiche del 2022 è ricandidato dalla Lega al Senato in prima posizione nel Collegio plurinominale Lombardia – 03 dove viene rieletto.

Redazione

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