Nel “Si&No” del Riformista spazio al caso Ferragni-Balocco e alla multa dell’Antitrust. Beneficenza o operazione commerciale? Ha ragione l’influencer? Con Chiara Ferragni si schiara Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, secondo cui “non credo che possa essere l’artefice di un’operazione così meschina”. Contrario invece Manlio Messina, Deputato di Fratelli d’Italia, che attacca: “Con i soldi si comprano le scuse per un errore che sa di truffa”.

Qui il commento di Francesco Bonifazi:

Che Chiara Ferragni abbia sbagliato non c’è ombra di dubbio, a dirlo non serve Selvaggia Lucarelli, ma è la stessa Ferragni a farlo. Ha però chiesto scusa, lo ha fatto con i suoi mezzi, i social, con la forza della comunicazione. La domanda che dobbiamo porci, però, è se questo errore è frutto di dolo o di superficialità. Io non ho dubbi che si tratti di un errore non intenzionale a cui ha deciso di rimediare attraverso la donazione all’ospedale Santa Margherita di un milione di euro oltre a quanto riuscirà a risparmiare rispetto alla multa comminata dall’autorità garante. Non credo, in buona sostanza, che Chiara Ferragni possa essere l’artefice di un’operazione così meschina.

Si sta parlando di una donna di grande successo, ma anche e soprattutto di una mamma e donna da cui traspare l’essere cresciuta in un contesto familiare con valori. Io non sono un fan della coppia Ferragni-Fedez ma sarebbe assurdo non ricordare come questa famiglia sì è contraddistinta nel dare una mano quando c’era più bisogno, durante la pandemia. Per questo, sono stati insigniti dell’Ambrogino d’oro. Non possiamo dimenticarlo. Da qui nasce l’interrogativo del perché tanto scandalo, ma soprattutto tanto odio nei confronti di questa donna per uno scivolone.
La verità è che ci riempiamo la bocca costantemente di perbenismo e dogmi egualitari che però si scontrano poi con il sentimento più brutto e meschino che ci sia: l’astio, l’invidia, la gogna. Il puntare il dito non appena qualcuno, finora apparentemente perfetto, commette un errore. Mi chiedo se lo stesso errore lo avesse fatto un’altra persona altrettanto in vista ma meno popolare, giovane, bella avrebbe suscitato tutte queste reazioni.

Per non parlare del modo in cui la Presidente del Consiglio, che guarda più ai sondaggi e al consenso che a fare le riforme, si è fiondata nella polemica. Anche solo per questo la difenderei. Per concludere, mi chiedo dove siano i maestri della parità di genere, dove siano i perpetui indignati a prescindere per ogni sfumatura non politicamente corretta di fronte al processo mediatico che sta subendo questa giovane donna. La verità è che il sentimento dell’invidia, il gusto nel godere delle difficoltà altrui, soprattutto se altrui è una donna bella e di successo, vincono rispetto a tutti i buoni propositi del nostro tempo. Brava Chiara Ferragni a riparare l’errore, brava ad ammetterlo. Ora combatti però, perché non è giusto che tu sia travolta da un fango mediatico sproporzionato e ingiusto.

Francesco Bonifazi / Deputato di Italia Viva

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