Due rapine in cinque giorni: l'appello della chirurga "ai piani alti"
Chiara picchiata e rapinata sotto casa, lo sfogo della dottoressa: “Napoli invivibile, cattiveria agghiacciante”
Ha subito in cinque giorni la rapina del cellulare e una violenta aggressione sotto casa, nei pressi di via Duomo a Napoli (e non come inizialmente comunicato dalla Questura in piazza Matteotti), dove alcuni balordi le hanno nuovamente rubato il telefono (“vecchio e mal funzionante”). A denunciare sui social quanto accaduto è Chiara Lanza Volpe, giovane medico chirurgo originaria di Palermo ma domiciliata a Napoli da cinque anni. Chiara lavora sia all’ospedale dei Pellegrini che alla clinica Sanatrix.
In un lungo post pubblicato sui social alle 5 del mattino, ha raccontato quanto le è accaduto nelle prime ore di sabato 15 gennaio dopo una serata trascorsa in amicizia. “Premesso che qualche giorno fa sono stata derubata del mio cellulare che stava in borsa, stasera sotto casa sono stata aggredita, picchiata, presa a pugni, ho subito un’aggressione praticamente con le chiavi di casa in mano” inizia così il suo post.
Poi aggiunge: “Ho reagito con calci e pugni. Ho subito un’aggressione totalmente immotivata, mi hanno rubato il cellulare vecchio e mal funzionante, ma – sottolinea – la cosa più agghiacciante è stata l’aggressione subita. I pugni che mi sono stati dati. La cattiveria con cui sono stata buttata a terra, presa a calci e strattonata”.
A soccorrere la dottoressa sono stati “i militari che stazionano nei pressi di casa mia che erano totalmente sconvolti per l’accaduto. Mi hanno aiutata e hanno chiamato la polizia che è arrivata dopo un po’ (totalmente impegnata per le continue aggressioni che stanno avvenendo a Napoli) ed io me la sono cavata con lacrime di rabbia, sgomento, paura, tanta paura e lividi sparsi per il corpo. Ho combattuto con calci e pugni in difesa per ciò che accadeva. Sto bene, ma sono scossa e arrabbiata. Ma sto bene. Lo dico per non farvi preoccupare…i lividi passano…”.
Poi spiega le ragioni del post: “Ho voluto scrivere questo post per condividere la mia esperienza. Premettendo che vivo a Napoli da 5 anni e mezzo e nel giro di 5 giorni mi è accaduto l’impossibile, il mio appello si rivolge a chi ai piani alti controlla questa città”. Città che “io ho sempre amato” ma “è diventata totalmente invivibile. Io lavoro dalla mattina alla sera e alla notte e alla mattina successiva, e non mi fermo Mai. Mi lascio libera una sera a settimana, per svagarmi, perché sono giovane e perché voglio almeno godermi qualche ora di giovialità, perché il lavoro è importante, ma sono convinta che almeno una sera a settimana bisogna distrarsi”.
Poi lo sfogo finale e la ‘minaccia’ di andare via: “Ma, mi viene spontaneo da chiedere… perché investire in questa città e buttare sangue se mi risponde trattandomi male, aggredendomi, derubandomi e picchiandomi? Spero che questo post possa girare e questa mia denuncia arrivi a chi di dovere, quindi condividete se potete, perché forse è l’unica speranza che abbiamo per riprendere una città totalmente allo sbaraglio”.
Premesso che episodi del genere avvengono ovunque, Napoli da diversi mesi a questa parte, e soprattuto dopo il primo lockdown, sembra sempre di più una città allo sbaraglio dove episodi come quello capitato nei giorni scorsi a Chiara si verificano quotidianamente tra l’indifferenza di cittadini e, spesso, anche delle forze dell’ordine che, vuoi per carenza di personale, vuoi perché impegnate in altri servizi di controllo del territorio, non riescono a coprire l’intera città e soprattutto le zone di periferia.
Spesso notizie del genere non vengono alla luce se non ci sono segnalazioni social come quella della professionista Chiara. Notizie spesso coperte fino a quando non si arrestano, anche a distanza di mesi, i presunti responsabili.
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