Quasi fuori tempo massimo e di fatto nell’ultimo giorno possibile, ma alla fine le forze politiche che compongono la maggioranza Draghi hanno trovato un faticoso accorso sulle concessioni balneari dopo una nottata di trattative.

Il nodo da sciogliere, e che in realtà non è stato toccato al momento, è quello degli indennizzi per i concessionari uscenti: senza un accordo la maggioranza ha quindi deciso di rinviare la decisione sui criteri per la quantificazione, che saranno stabiliti in futuri decreti delegati da presentare entro sei mesi.

Il testo su cui è stato trovata la sintesi verrà dunque esaminato dalla commissione bilancio, per poi essere approvato da quella industria, per chiudere così il voto sul ddl in giornata. L’appuntamento nell’Aula di palazzo Madama è invece fissato per lunedì 30 maggio, alle 11.

Nel testo concordato dalla maggioranza viene confermata la proroga delle concessioni a fine 2024 nel caso in cui emergano contenziosi o difficoltà nell’espletamento delle gare. Sarebbe stata eliminata dal testo dell’emendamento, sottolinea Askanews, anche una norma che apriva alla possibilità di acquisire concessioni balneari da parte delle società pubbliche titolari di concessioni di altro tipo, una misura che aveva sollevato una forte protesta da parte della Lega.

Certamente si è sciolto questo ultimo nodo e si sono sciolti tanti nodi. Questo mese è stato decisamente intenso perché i temi che sono stati affrontati sono alcuni ultradecennali (quello dei balneari quasi secolare) e investono tutta una serie di interessi, privati certamente ma anche nazionali. Se pensiamo in un momento come questo alla questione del gas piuttosto che dell’idroelettrico e quindi dell’energia che è uno dei temi cruciali del nostro vivere economico e sociale“, ha commentato il viceministro allo sviluppo economico, Gilberto Pichetto.

Redazione

Autore