La recensione
“Connessi a morte” di Michele Mezza: dagli Hezbollah a Trump. Guerra e media nella cyber security
Il libro di Michele Mezza “Connessi a morte” non è l’ennesimo libro sull’AI che occupa gli scaffali virtuali di Amazon, ma è un bomba ad orologeria che sconquassa parametri sociologici-politici di interpretazione del reale e anche categorie filosofiche sulla cui architettura si è retto l’Occidente fino a ora. Difficile non farci i conti!
Mezza ci avverte non solo che non c’è più il reale, perché coincide con il virtuale, e quindi va in soffitta l’hegeliano “tutto ciò che è reale è razionale”, ma ci va la stessa triade dialettica che vedeva tra individuo/Stato corpi intermedi come “la società civile”. La società civile diventa società digitale, perché esprime una miriade di individui interconnessi dove non c’è più differenza tra pubblico/privato ma soprattutto tra civile/militare. Non c’è solo continuità tra i due emisferi ma sovrapposizione come si evince nella guerra Ucraina-Russia e in quella del Medio Oriente.
Ormai l’AI ha eliminato tutte le strutture intermedie individuate da Hegel e il Marxismo. Ormai non c’è più differenza tra pace/guerra, ma anche tra popolazione/Stato, ed è in crisi ogni forma di democrazia rappresentativa: non esiste più la rappresentazione ma solo l’interconnessione. L’orizzontalizzazione della rete ha eliminato alcune importanti verticalizzazioni, come la dialettica triadica egheliana, e siamo nella logica e nell’azione “duale” del virtuale. Con una telefonata tra due persone, o con un cercapersone si sferra un attacco micidiale, che scavalca in un istante i confini statuali, altro che battito di farfalla che provoca un uragano dall’altra parte del mondo. L’autore scrive testualmente: “Lo scontro campale si sminuizza in una miriade di duelli personali”. Siamo di fronte ad una guerra “granulare” alla cui base non c’è l’uno e nemmeno i molti intesi come 1 + 1 + 1; la moltiplicazione parte dal 2.
Sul “due” con Mezza e Perillo (stiamo promuovendo una rivista dal titolo Filosofia.0) già abbiamo ragionato in un inserto su Giordano Bruno come anticipatore della rete con la sua idea di “relazione” tra gli innumerevoli centri degli infiniti mondi, dove appunto è la relazione duale (si veda Fichte, Jaspers, e soprattutto il Pensiero della differenza) a far da padrona del campo scientifico-filosofico che abbatte l’altro pilastro della filosofia occidentale, il rapporto tra l’uno/molti che è anche la base epistemologica della fisica newtoniana. Siamo con la fisica quantistica e la teoria della relatività, dove appunto campeggia la “relazione”. Anche l’Etica uni-versale è in crisi, e si auspicano etiche che negoziano tra le parti in causa, agendo il nuovo conflitto che già si è delineato in questa 4° rivoluzione che si fonda sul calcolo, che non è più quello capitale/lavoro della 3° rivoluzione industriale, ma appunto quello tra calcolanti/calcolati. Un Musk, filosofo longtermista e geniale inventore dell’Interconnessione, che vince (non è un refuso) le elezioni USA, è l’emblema di questa nuova Era.
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