Tra Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle il matrimonio rischia di non arrivare mai a compimento. Il leader in pectore infatti è in bilico e sarebbe pronto a quella che appare una clamorosa marcia indietro, con la rinuncia al ‘trono’ pentastellato in favore di un suo partito personale.

Una rinuncia quasi obbligata per l’avvocato pugliese dopo le bordate arrivate ieri da Beppe Grillo. Il fondatore ieri ha chiarito bene quale deve essere il futuro del Movimento: “Sono il garante, non sono un coglione” ed è “Conte ad avere bisogno del Movimento 5 Stelle e io gli posso essere molto utile”. L’ex presidente del Consiglio “non conosce le piazze”, mentre “questo Movimento ha bisogno di un visionario come me e di una persona integerrima come Conte”, aveva spiegato all’assemblea dei deputati Grillo. La telefonata avvenuta tra i due ieri sera non è stata affatto risolutiva, anzi: non a caso questa mattina Grillo ha lasciato la capitale senza alcun incontro di persona con Conte.

Uno strappo consumato sullo Statuto presentato da Conte che limita i poteri di Grillo: al contrario il garante vuole continuare ad avere l’ultima parola su nomi e linea politica del Movimento.

Uno scontro dal quale, è il ragionamento di Conte ai suoi fedelissimi, non si può uscire. Per l’ex premier, racconta all’AdnKronos chi ha potuto parlargli in queste ore, l’idea di una “diarchia”, di un Movimento a ‘due teste’ sarebbe inaccettabile. Per questo l’addio appare a un passo, perché Grillo ha parlato chiaro e fatto comprendere che non vuole fare alcun passo di lato.

Il segnale in questo senso è arrivato dall’annullamento, da parte di Conte, dell’intervista in programma questa sera su Sky e al webinar previsto nel pomeriggio con il ministro Luigi Di Maio. L’ex presidente del Consiglio ha quindi scelto il silenzio in vista dei prossimi passi che, salvo una clamorosa riappacificazione, porteranno Conte a dire addio al Movimento 5 Stelle. Altra ‘corrente di pensiero’ considera invece il mutismo di Conte come un segnale dato dall’ex premier a Grillo: se il garante tornasse suoi suoi passi si potrebbe tornare a ragione di un futuro insieme. Nei prossimi giorni, secondo ambienti dei 5 Stelle, Conte dovrebbe indire una conferenza stampa che a questo punto sarà fondamentale per capire le intenzioni dell’ex presidente del Consiglio,.

Retroscena che hanno fatto precipitare nel caos le chat interne del Movimento. “Ma quindi è davvero finita, si ritira?”, “è game over?”, “e ora che succede?”, sono i messaggi che circolano da stamattina tra i parlamentari attoniti di fronte allo scontro totale in atto tra Conte e Grillo.

Gruppi parlamentari in cui da tempo si segnala una forte spaccatura tra i fedelissimi di Beppe e  di Giuseppe: i secondi, dopo che era filtrata la prima bocciatura del nuovo Statuto di Conte e la possibilità di un partito personale dell’ex premier, si erano già detti pronti alla nuova avventura, anche per evitare il problema del doppio mandato.

Se la situazione dovesse effettivamente precipitare è a rischio quindi l’intera pattuglia parlamentare pentastellata, che potrebbe subire una vera e propria emorragia con le uscite dei fedelissimi contiani, presenti soprattutto a Montecitorio.

I parlamentari fedeli a Grillo invece tornano a guardare a Davide Casaleggio, che proprio oggi era tornato a parlare di Movimento 5 Stelle evidenziando le “due visioni diversi” che stanno emergendo: “Ho già espresso diverse volte il mio pensiero su M5s e su come si stia trasformando in qualcos’altro, i principi erano chiari fin ad un anno fa e ora meno e per questo ho deciso di prendere le distanze”. Per il presidente di Rousseau le idee di Conte “non mi sono ancora chiare, perché lo statuto lo tengono segreto? Mi sembra un’organizzazione più basata su modelli partitici del 900 che su un movimento”.

In una posizione ‘intermedia’ si sta ponendo in queste ore Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento, ‘terzo incomodo’ della battaglia in corso tra Grillo e Conte. “Mai come adesso serve compattezza all’interno del Movimento. Dialoghiamo con il massimo impegno e lavoriamo per unire“, sarebbe stato il ragionamento fatto da Di Maio ai suoi ‘uomini’ in queste ore.

Per tentare di ricucire lo strappo si sono mossi personalmente il ministro Stefano Patuanelli, la vicepresidente del Senato Paola Taverna e il capogruppo al Senato Ettore Licheri, giunti a casa di Conte a Roma. Nei gruppi parlamentari si fa  affidamento a questo conclave: “Solo loro possono convincerlo – viene spiegato – se fallisce questo tavolo salta Conte“. L’incontro è finito intorno alle 17 ma l’ex premier avrà altre interlocuzioni nelle prossime ore. Conte ha incontrato e incontrerà solo senatori perché, secondo quanto filtra, è a Palazzo Madama che l’avvocato pugliese trova il maggior numero di suoi sostenitori.

Fonti interne al Movimento 5 Stelle hanno quindi fatto sapere che Conte “parlerà” ma al momento si chiede di fermare la “psicosi da retroscena“. Le stesse fonti spiegano che Conte, “probabilmente”, terrà la conferenza stampa “lunedì”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia