E’ stata introdotta nel Nord Corea una nuova legge che vieta ogni tipo di influenza straniera. Nel paese non sarà più possibile vedere film stranieri, indossare jeans o vestiti non nord coreani e per parlare o scrivere non si potranno più utilizzare slang.

Il contrabbando sarà punito con la pena di morte. La cittadina Yoon Mi-so ha detto alla BBC che quando aveva 11 anni è stato costretto a partecipare come testimone all’esecuzione di un uomo condannato a causa di un film drammatico sud coreano. Insieme a Yoon Mi-so, tutto il quartiere ha dovuto assistere all’esecuzione. “Se non guardi, sei un traditore – ha raccontato la donna – Ho ancora un forte ricordo di quell’uomo con gli occhi bendati. Vedo ancora le lacrime scendere sul suo viso. Sono traumatiche per me. Le lacrime si immergevano nella benda“.

La vita in Nord Corea non è semplice. I cittadini non hanno il libero accesso a Internet, ai social media e possono vedere solo pochi canali televisivi che sono controllati dallo stato. A tutti questi divieti, ora si è aggiunto anche il divieto contro un “pensiero reazionario“.

Kim Jong-un ha scritto lo scorso mese una lettera alla Lega della gioventù, riportata dal Rodong Sinmun. La lettera ufficiale è stata inviata con lo scopo di reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti” tra i giovani per fermare il linguaggio straniero, le acconciature e i vestiti che ha descritto come “pericolosi” e veleni” per la tenuta della società.  Il leader Kim ha messo al bando i jeans attillati e pratiche, come il piercing, ritenuti simboli dello “stile di vita capitalista”. Il Daily NK ha ricevuto una copia della legge.
Il Daily NK è un giornale online con sede nel Sud Corea. Il suo focus principale è relativo ai problemi in Nord Corea. Sul sito sono uscite anche alcune notizie relative a tre adolescenti che per poco non venivano mandati in un campo di rieducazione per essersi tagliati i capelli come i K-pop. I tre ragazzi inoltre indossavano dei pantaloni con il risvoltino fin sopra le caviglie.
Se catturano un lavoratore, il capo della fabbrica viene punito. Se un bambino diventa problematico, anche i genitori sono puniti. Il sistema di monitoraggio reciproco del regime nordcoreano incoraggia ad agore in modo aggressivo” ha detto alla BBC l’editore Lee Sang Yong. In poche parole la legge intende “infrangere” qualsiasi sogno o fascino che i più giovani, che si vogliono adattare alle abitudini del Sud, hanno.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia