Sono allarmanti le informazioni che vengono diffuse dai canali ufficiali cinesi. Cosa dobbiamo attenderci? Quanti morti? Quali i pericoli per noi europei? In che misura l’epidemia contagerà anche l’economia? I dati e le informazioni, quelle ufficiali, provenienti dalla Cina sono poco incoraggianti. Il Global Times, voce ufficiale del governo cinese, al Coronavirus dedica una sezione, alcuni articoli e un editoriale. Il testo di quest’ultimo impensierisce: «Zhou Xianwang, il sindaco di Wuhan, nella provincia di Hubei della Cina centrale, dove è iniziata la diffusione della polmonite da Coronavirus, ha dichiarato domenica sera in una conferenza stampa che oltre cinque milioni di persone hanno lasciato la città a causa della Festa di Primavera (meglio conosciuto come Capodanno cinese, nda) e dell’epidemia. La notizia è stata piuttosto scioccante. Dove sono finite queste cinque milioni di persone? Quante di loro sono portatori del nuovo coronavirus? Quante persone saranno infettate a causa loro?».

Il successivo capoverso dell’editoriale critica la periferica gestione dell’epidemia: «Il deflusso di cinque milioni di persone dimostra la gravità della situazione attuale del Paese in materia di prevenzione e controllo della malattia. Va sottolineato che è deplorevole che la città non abbia adottato le misure di emergenza necessarie per impedire a molte persone di viaggiare attraverso il paese poiché ciò rende particolarmente difficile prevenire e controllare l’epidemia”. Infine, un appello: “Dobbiamo trovare le persone che hanno lasciato Wuhan e impedire il loro stretto contatto con i residenti locali in altre parti. Inoltre, il paese deve continuare a ridurre le attività sociali e svolgere indagini complete e mettere in quarantena i pazienti appena infetti”. Nel frattempo le autorità locali hanno annunciato che a Whuan, la città epicentro della infezione, saranno presto disponibili, oltre a quelli già presenti, diecimila letti per ospitare nuovi ammalati.

Anche la televisione di stato China Global Television Network offre una sezione dedicata al famigerato virus. I dati e le informazioni vengono schematicamente aggiornate, a ieri pomeriggio, che corrisponde alla sera in Cina, il canale di stato indicava 106 morti e 4.535 casi confermati di contagio. Ma quanti cinesi colpiti dal virus sono deceduti in casa non passando per i canali ufficiali?
Trenta città e province hanno comunicato il Livello Uno di emergenza e ad Hong Kong è stato diffuso il livello più alto d’allarme e sono stati confermati nuovi otto casi di contagio e cento persone tenute in quarantena. Il Ministero dell’Istruzione di Pechino ha chiesto agli studenti “di non uscire, riunirsi, tenere o partecipare ad attività centralizzate”, il sito della televisione di stato riproduce la foto di un’aula scolastica con i banchi vuoti.

Intanto a Shanghai è in vigore la disposizione di prolungare le vacanze di Capodanno Lunare fino al nove di febbraio. Per quanto riguarda l’ambito della finanza, per chi non è del mestiere è sempre difficile comprendere quanto alcuni avvenimenti, in questo caso tragici, si possano facilmente trasformare in una ghiotta occasione per speculare. L’altro giorno si parlava di crollo, ieri vi è stato un rimbalzo. Per quanto riguarda alcuni specifici settori, ad esempio quello del turismo e quindi dei trasporti aerei, saranno facilmente penalizzati dal diffondersi dell’epidemia.

Per quanto riguarda la produzione interna della Cina, quella subirà un calo: il forte rallentamento o addirittura in alcune zone il congelamento degli spostamenti interni inibiscono il corretto funzionamento del meccanismo dell’economia. Diminuiranno sia gli scambi interni che, conseguentemente, l’esportazione di quella merce i cui siti produttivi, o le imprese subfornitrici, si trovano in quelle zone dove le attività sono sospese o fortemente ridotte. In questa fase (iniziale?) di propagazione del virus è difficile, se non impossibile, quantificare il danno economico e sociale che il Coronavirus sta causando sia in Cina e di riflesso sull’economia globale.