Sempre più drammatica la situazione in Spagna a causa del coronavirus. Nel giro di 24 ore i nuovi contagi hanno sfiorato quota 10mila e i decessi sono stati 849. Al limite del collasso gli ospedali. In particolare quelli di Madrid, che in termini assoluti resta il focolaio principale dell’epidemia nel Paese iberico. La Croce Rossa di Igualada, cittadina di 40mila abitanti nella Comunidad Autonoma Catalana, segnala però una situazione ancora più grave di quella della Capitale. Secondo la denuncia della rappresentanza locale dell’organizzazione di volontariato, è proprio Igualada il centro più colpito dall’emergenza Covid-19. Il tasso di mortalità registrato qui, e in altri tre centri più piccoli della Conca di Odena, risulta essere di 63 vittime ogni 100mila abitanti. Quello di Madrid è di 23, quello della Lombardia (la regione più colpita in Italia) di 43 decessi ogni 100mila cittadini.

Come ha scritto sul Corriere della Sera Elisabetta Rosaspina, citando il sindaco di Igualada Marc Castells, quello che è successo a Bergamo è “lo spoiler di ciò che sta accadendo qui”. E infatti Castells ha telefonato a Giorgio Gori, sindaco della città orobica, per un confronto tra omologhi su come affrontare l’emergenza.

Igualada è una cittadina famosa per le sue industrie conciarie. Fa parte della Comarca (contea, ndr) di Anoia e con le altre cittadine di Vilanova del Camì, Santa Margarida de Montbui e Odena è stata chiusa a partire dal 12 marzo, due giorni prima che il governo decretasse lo stato di emergenza a livello nazionale. I sindaci di questi comuni hanno chiesto di ottenere test più rapidi. Lo stesso Castells ha denunciato uno scompenso nei bollettini del governo tra i decessi attribuiti al coronavirus e quelli realmente causati dalla pandemia.

Dell’emergenza del coronavirus fanno parte anche le frizioni tra il governo centrale e la Generalitat catalana. Da domani, secondo quanto annunciato sabato dal primo ministro Pedro Sanchez, chiuderanno tutte le attività produttive non essenziali. Una decisione che già da prima il presidente catalano Quim Torra aveva invocato. “Sono convinto che il futuro del nostro territorio può essere migliore – ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco di Igualada Castells – ma adesso tocca lottare contro questa crisi, farlo insieme e con la forza di volontà di ogni cittadino. Ci proteggeremo come comunità se ci proteggeremo individualmente”.

Secondo i dati riportati da El Paìs, nei quattro paesi della Conca, che raggiungono insieme i 70mila abitanti, a causa del virus sono morte 67 persone e risultano essere 585 i contagiati, 152 nel personale sanitario. In tutto il Paese i contagiati sono 94.417, 8.189 i morti, oltre 19mila i guariti.

Redazione

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