Tornerà in Italia nei prossimi giorni lo studente di 17 anni impegnato nel programma Intercultura in Cina e rimasto bloccato a Wuhan. Lo studente, ospitato a 2mila chilometri di distanza, aveva raggiunto alcuni membri della famiglia ospitante a Wuhan per il Capodanno cinese, prima che le autorità cinesi bloccassero i trasporti per lo scoppio dell’epidemia. Per questo motivo faceva parte del gruppo degli italiani per i quali il governo ha organizzato volo speciale di rimpatrio. Al momento dei controlli pre-imbarco, però, il ragazzo aveva un po’ di febbre e per motivi di sicurezza è dovuto restare in Cina, seguito dall’ambasciata italiana.

“Siamo rimasti in contatto con i genitori ogni giorno, il ragazzo ha una fitta rete di sostegno e sta bene, tornerà nei prossimi giorni”, ha detto a LaPresse Raffaele Pirola, responsabile Comunicazione e Sviluppo di Intercultura.

RIENTRATI IN ITALIA GLI STUDENTI DI INTERCULTURA IN CINA – Gli 87 studenti italiani impegnati nel programma di Intercultura e rimasti in Cina sono rientrati in Italia grazie all’associazione. “E’ stato un viaggio molto complicato”, racconta ancora a LaPresse Raffaele Pirola, responsabile Comunicazione e Sviluppo di Intercultura.

Per rientrare è servito oltre un giorno di viaggio: dalle varie città di provenienza i ragazzi sono arrivati, in due gruppi, a Shanghai e Pechino, quindi hanno raggiunto Hong Kong e da lì si sono spostati a Londra. Dall’Inghilterra hanno raggiunto gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Dopo i controlli con i termoscanner, che non hanno rilevato temperatura alterata, sono finalmente tornati a casa. “Qualcuno si prenderà forse qualche giorno prima di tornare a scuola – ha aggiunto – anche perché l’esperienza non è stata emotivamente semplice”.

Lo scorso 31 gennaio 2020 Intercultura ha comunicato ufficialmente la decisione di terminare anticipatamente i programmi scolastici annuali in Cina e a Hong Kong e di provvedere al rimpatrio degli studenti italiani coinvolti.

La decisione è stata presa in accordo con AFS Intercultural Programs, l’organizzazione internazionale con sede a New York a cui Intercultura è affiliata, e con le organizzazioni locali in Cina e a Hong Kong, per garantire la sicurezza di tutti e 316 gli studenti adolescenti di varie nazionalità ospitati in Cina e in considerazione del fatto che la chiusura delle scuole e le limitazioni dei trasporti non permettevano più il regolare svolgimento del programma di studio, anche nelle aree lontane dall’epicentro dell’epidemia in cui soggiornavano gli studenti di Intercultura.

I 13 studenti che erano ad Hong Kong sono rientrati in Italia mercoledì 5 febbraio. Uno studente da Hong Kong e altri studenti dalla Cina erano già ritornati nei giorni precedenti.

Redazione

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