Le Banche Popolari italiane, con oltre 500 mila soci e quasi 7 milioni di clienti, godono di ottima salute. Su 107 province, hanno una quota di mercato, in termini di sportelli, superiore al 25% in 27, 12 al nord e 15 al centro-sud a testimonianza di una presenza ampia e diffusa su tutto il territorio. Il 55% degli impieghi si concentra al nord e il 45% al sud. Nel 2021, i flussi di nuovi finanziamenti alle Piccole e Medie Imprese hanno superato i 36 miliardi di euro e quelli alle famiglie, per i mutui, i 15 miliardi. In quasi 400 comuni italiani le Popolari sono oggi l’unico riferimento creditizio e, nelle regioni meridionali, le uniche che continuano a mantenere la propria sede legale oltre che una presenza capillare con quasi 1.000 sportelli. Possono inoltre vantare un rating etico (fonte Standard Ethics) pari a “EE” con outlook positivo (dato superiore alla media del sistema). Numeri che confermano la solidità del sistema delle Popolari e il loro legame con i territori e le imprese, soprattutto medie e piccole, che difficilmente sopravvivrebbero alla crisi senza quel sostegno.

Una conferma di questa solidità e vivacità viene dalla riuscita del convegno di domenica dal titolo “Cooperazione bancaria in un’economia globalizzata e colpita dalla crisi nella prospettiva della sostenibilità”, seconda tappa dell’incontro organizzato dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari in collaborazione con le consorelle Banche Popolari francesi che avevano coordinato il primo appuntamento dello scorso 13 marzo. Protagoniste sono state le Popolari italiane e europee insieme ai protagonisti della Cooperazione bancaria del Nord e Sud America, dell’Asia, dell’Africa e dell’Australia. I lavori sono stati introdotti dalle relazioni di due economisti tra i massimi esperti della cooperazione come il Prof. Giulio Sapelli e il Prof. Giovanni Ferri, ma sono intervenuti anche altri esperti, parlamentari europei e rappresentanti delle istituzioni e della politica tra i quali Andrea De Bertoldi, Segretario della Commissione Finanze del Senato. Il “ruolo importantissimo che le Banche Popolari svolgono all’interno del sistema bancario” è stato riconosciuto dalla Presidente della Commissione parlamentare sulle Banche Carla Ruocco che, nel suo intervento di saluto, ha sottolineato come con “i loro profili etici, focalizzati sulla persona e sul territorio, le Popolari sono insostituibili e, all’interno del sistema economico italiano, rappresentano una peculiarità assoluta da tutelare”.

La fotografia della cooperazione bancaria nel mondo è quella di una realtà punto di forza dell’intero sistema bancario internazionale grazie agli oltre 230 mila istituti, ai 524 milioni di soci e agli 820 milioni di clienti, 9.700 miliardi di euro di raccolta e 7.700 miliardi di euro di impieghi, pari rispettivamente al 13% e all’8% del Pil mondiale. Una realtà in espansione con la missione di coniugare innovazione e nuove tecnologie mantenendo al centro la persona e le sue necessità. Come è emerso dagli interventi del convegno, la nuova sfida, oggi, è quella di rafforzare la dimensione internazionale. Da oltre un ventennio, infatti, l’economia globalizzata è colpita da una crisi profonda e cronica che impone un’analisi su una dimensione di pari livello. Diversamente il danno, soprattutto per l’economia reale, sarebbe irreversibile. Dopo la pandemia, ora la guerra: i prossimi mesi saranno impegnativi e le conseguenze sul piano sociale, senza una immediata azione di intervento che rilanci l’economia, saranno drammatiche. Le banche della nostra categoria stanno dando il proprio contributo attraverso un sostegno concreto all’economia reale svolgendo anche una funzione sociale. Per questo i risultati positivi del convegno non sono affatto inattesi ma ripagano chi quotidianamente opera nel mondo del Credito Popolare.

Un esito che dimostra la vitalità della cooperazione e l’interesse dei Governi di ogni continente per lo sviluppo di quella specifica e insostituibile parte del sistema creditizio che è il Credito popolare. Ma oggi, capacità ed esperienze, cooperazione e solidarietà, non bastano più. Bisogna coniugare questi valori accettando la sfida della sostenibilità e raccogliendo il recente invito del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco: «Va riaffermato con chiarezza l’impegno a perseguire la strategia per la sostenibilità ambientale» in Europa e nel mondo. La cooperazione, in particolare quella del Credito Popolare, giocherà un ruolo essenziale grazie alle dimensioni ‘umane’ delle proprie banche e a chi vi opera ogni giorno a stretto contatto con la propria clientela, i soci, le istituzioni locali, il proprio territorio. In Italia, le Banche Popolari e del territorio sono pronte a svolgere, attraverso l’Associazione, un ruolo da protagoniste di stimolo e coordinamento. La sfida per costruire un mondo ecologicamente e socialmente più sostenibile ha bisogno della Cooperazione bancaria e in particolare di quella del Credito Popolare nella sua dimensione internazionale.