E’ un foglio A4, con carta intestata della Juventus, sul quale erano scritti degli appunti in vista dell’incontro in programma con l’oramai ex direttore sportivo bianconero Fabio Paratici per il rinnovo del suo contratto. Un “libro nero FP” (dove per FP si intendono le iniziali di Fabio Paratici) che i giudici della Corte d’Appello Federale definiscono “un documento inquietante”, acquisito dalla procura di Torino nel corso delle perquisizioni disposte nei mesi scorsi negli uffici della Juventus.

Nelle 35 pagine di motivazioni relative alla sentenza della giustizia sportiva che ha inflitto alla società bianconera 15 punti di penalizzazione nell’attuale campionato in corso, la Corte d’Appello della Figc lo ritiene fra “i più rilevanti elementi dimostrativi, citati anche dalla Procura federale… Un tale documento, si noti, non è mai stato disconosciuto dal redattore (Federico Cherubini) ed è stato difeso dalla FC Juventus S.p.A. che, unitamente al predetto dirigente, lo ha fatto proprio, solo proponendone una interpretazione diversa rispetto a quella offerta dalla Procura federale, sostenendo si trattasse di un normale ‘appunto’ di lavoro”.

“L’elemento dimostrativo più rilevante – si legge nelle motivazioni della Corte federale -, non è solo il contenuto testuale di detto “Libro Nero di FP”, di per sé sin troppo esplicito. Rileva piuttosto (quale conferma irredimibile del relativo esatto contenuto) il contesto nel quale esso è stato redatto… Cherubini era pronto a mettere sul tavolo della discussione quelle che lo stesso riteneva essere importanti ‘differenze di vedute’: cioè il fatto che Fabio Paratici avesse costantemente operato attraverso un sistema di plusvalenze artificiali”.

Per i giudici della Corte d’Appello Figc “nello scrivere il ‘Libro Nero di FP’, Cherubini rappresentava fatti veri che oggi non possono più essere efficacemente rinnegati. È per questa ragione che il mancato disconoscimento del documento e la mancata presa di distanza da esso della FC Juventus S.p.A. – a prescindere da ogni ulteriore rilevanza – ha una portata devastante sul piano della lealtà sportiva”.

“Da esso si trae la consapevolezza di un crescendo di difficolta economico-finanziaria della FC Juventus S.p.A. nel corso degli anni 2019, 2020 e 2021 (“come siamo arrivati qui?”) e della difficoltà di uscirne. – conclude la Caf -. E si individua anche il metodo rimediale che il Cherubini testimonia essere stato applicato da Fabio Paratici: “utilizzo eccessivo plusvalenze artificiali” (la cui conseguenza è un “beneficio immediato” ma anche un negativo “carico ammortamenti” per il futuro). Il contenuto del “Libro Nero di FP” costituisce un elemento oggettivo non equivocabile. Tanto più tenuto conto della circostanza che scopo del processo sportivo… solo la violazione delle norme sportive: nello specifico, dell’art. 4, comma 1 e dell’art. 31, comma 1”.

Dal canto suo, la Juventus ha definito le motivazioni della Corte d’appello Figc come un “documento prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto“. Il club bianconero “e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni della decisione. La Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI nei termini previsti. La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso”.

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