Giovanni Toti è stato interrogato dalla Procura di Genova per più di 8 ore ma prima che la stessa Procura desse le sue veline alla stampa, il governatore ligure ha dato la sua memoria difensiva, di 17 pagine, a una tv locale. Questa è una notizia di vitale importanza perché spezza per la prima volta il circuito del processo mediatico.

Come funziona questo meccanismo perverso? Quando scatta un provvedimento nei confronti di un indagato, soprattutto quando ha un profili pubblico, sono i pm a dare la notizia ai giornali, che la ‘sparano‘ secondo le indicazioni e la volontà dei magistrati. Quindi mettendo in risalto i capi di accusa che vanno sulle prime pagine dei giornali e determinano a priori la condanna dell’indagato, ovvero convincono immediatamente l’opinione pubblica che l’indagato ha commesso i reati di cui viene accusato senza aspettare il processo.

Toti ha spezzato questo meccanismo, è stato capace di gestire con intelligenza ed esperienza, d’altro canto lui è giornalista e conosce questi meccanismi, la seconda mossa: quella diffusione dell’interrogatorio, dettando non solo i contenuti ma anche i tempi, muovendosi per primo. I giornali hanno accusato il colpo, infatti stamattina c’è pochissimo spazio alla memoria difensiva di Toti mentre in genere alle veline dei magistrati vengono riservate paginate intere.

Gli stessi magistrati hanno accusato il colpo parlando di una mossa sorprendente, mai vista prima. Sono stai un po’ ‘fregati‘ al secondo round. Toti ha mostrato coraggio anche perché era stato dato per spacciato non solo dalla tenaglia mediatico giudiziaria ma anche dalla politica, che voleva prendersi le sue spoglie per andare a nuove elezioni.

Invece Toti ha resistito, ora vedremo come si vendicheranno stampa e pm. Ma intanto onore a lui che li ha aggirati e disintermediati. .