Il focus
Covid, influenza o raffreddore: come distinguere i sintomi nei bambini
Con l’arrivo ormai prossimo dell’autunno e con la riapertura delle scuole prevista il 14 settembre prossimo, cresce la preoccupazione per i malanni di stagione che colpiscono in particolare anziani e i più piccoli, che vanno incontro soprattutto nell’ambiente scolastico a raffreddore o influenza. Malanni che solitamente vengono trattati senza particolari problemi, ma quest’anno la pandemia di Coronavirus ha cambiato tutto e distinguere i sintomi del Covid-19 da quelli di una banale influenza o raffreddore sta mandando nel pallone migliaia di genitori italiani.
INFLUENZA, RAFFREDDORE O COVID – La premessa fondamentale è che distinguere Covid da influenza non è facile e l’unico modo certo per una diagnosi accurata è il tampone. Molti sintomi del virus coincidono infatti con quelli del più banale raffreddore o di una influenza, tra dolori a muscoli e ossa, mal di gola e difficoltà respiratorie. Ad aiutare in questo caso può essere un grafico piuttosto immediato del Centers for Disease Control and Prevention americano (CDC), che mette in risalto le differenze e similitudine tra influenza e Covid.
IL VACCINO CONTRO L’INFLUENZA – Il consiglio arrivato in questi giorni dai massimi esperti sanitari italiani, e non solo, è di sottoporre i propri figli al vaccino contro l’influenza. Se infatti il bambino ha sintomi comuni a influenza e Covid ma ha fatto il vaccino, è più probabile che sia stato infettato dal ‘virus cinese’
GUSTO E OLFATTO – Un sintomo che invece è caratteristico del Covid, come confermato da medici e da pazienti guariti, è la perdita di olfatto e gusto. In particolare la perdita del primo è improvvisa e particolarmente forte, non accompagnandosi a naso chiuso come nell’influenza. Anche per quanto riguarda il gusto i pazienti colpiti dal Covid-19 non sono in grado di distinguere tra amaro o dolce.
BAMBINI A CASA – Come evidenziato da Gianvincenzo Zuccotti, direttore del reparto di Pediatria all’ospedale Buzzi di Milano, al Corriere della Sera, per i bambini l’opzione di restare a casa andrebbe limitata nel caso abbia “febbre superiore a 37,5, tosse ed eventualmente sintomi diarroici, come già succede normalmente”.
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