Lo scandalo Qatargate continua
Cozzolino choc, dopo l’arresto mentre era ricoverato ora rischia la prigione

L’operazione belga sul Qatargate procede a tappe forzate. L’eurodeputato Andrea Cozzolino era stato raggiunto venerdì da un mandato d’arresto in cui gli vengono contestati profili penali che riguardano reati di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio. Da domenica è ai domiciliari a Napoli dopo essere stato raggiunto dal Gico della Guardia di Finanza in clinica per essere portato, dopo l’identificazione in caserma, a Poggio Reale. «Un intervento muscolare», racconta l’avvocato Federico Conte, quello messo in atto dalla squadra catturandi della Guardia di Finanza presso la clinica Sanatrix di via San Domenico di Posillipo.
Cozzolino si trovava ricoverato in cardiologia per il primo di tre giorni di ricovero, disposto a seguito di aritmie cardiache. «Era non solo in terapia, ma addirittura collegato alla diagnostica», racconta il suo legale. I finanzieri, che si muovevano su mandato del giudice Michel Clais, della Procura di Bruxelles, avrebbero raggiunto il paziente mentre era allettato, con il lettore Holter inserito. Non conosciamo i dettagli di quegli istanti, ma sappiamo che l’Holter è stato staccato e che Cozzolino è stato invitato a rivestirsi e a seguirli. Quando il colonnello della guardia di finanza lo ha fatto dimettere dall’ospedale, il medico di turno ha scritto: “Nulla osta alla richiesta di dimissione coatta”. Cozzolino ha una patologia cardiaca risalente nel tempo. Doveva rimanere in cura per accertamenti tre giorni. Era monitorato dall’Holter il cui tracciato cardiaco è stato interrotto, senza poter dare un riscontro positivo. Una risolutezza smodata, a quanto pare.
Perché Cozzolino, in quelle condizioni, non era né propenso a darsi alla fuga, né era in condizione di inquinare le prove, né tantomeno di reiterare il reato. Chi e perché ha deciso di far scattare la misura della detenzione? La Procura di Napoli riceve da quella di Bruxelles dei ruolini di marcia che mette in esecuzione. E che potrebbero portare oggi, al termine dell’udienza per l’estradizione, Andrea Cozzolino direttamente a Bruxelles, dove lo attenderebbe un regime detentivo in prigione. Il tutto su quale base? L’immunità parlamentare era venuta meno a fine gennaio.
Cozzolino era volato a Bruxelles per mettersi a disposizione della Procura e aveva diffuso un documento ai colleghi dell’Europarlamento e poi in conferenza stampa, negando ogni addebito e mettendo in luce come su Marocco e Qatar avesse sempre votato con ragionata criticità. E nessuna accondiscendenza. Poco importa: in Commissione per le immunità era bastato un riassunto di un paio di pagine che dava conto delle dichiarazioni di Giorgi e di Panzeri sul denaro che sarebbe arrivato nelle mani di Cozzolino e di Marc Tarabella. Ma non ci sono riscontri, non ci sono evidenze. La difesa chiede di vedere gli atti che non hanno ancora potuto vedere.
Si mobilita il Pd con l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, dal 2019 eurodeputato eletto con il Pd, iscritto al gruppo S&D: «Stiamo preparando un’iniziativa, un documento da inviare alla presidente Metsola per chiedere che si informi e sia attivata una vigilanza sulle garanzie da assicurare agli indagati nella fase preliminare delle indagini e sul rispetto dei diritti umani in carcere». Gennaro Migliore – ex deputato di Napoli e già sottosegretario della Giustizia nei governi Renzi e Gentiloni – è insofferente per l’ennesima violazione delle garanzie fondamentali del diritto: «Arrestare e portare in cella una persona che non può fuggire, non può inquinare le prove e non può reiterare il reato è il contrario esatto del diritto», sottolinea.
«Però almeno quel gesto che era stato deciso nell’immediatezza con il ricorso alla carcerazione come atto di forza da parte della magistratura, è stato mitigato da misure di detenzione domiciliare. Tuttavia allo stato dell’arte la vicenda risulta fumosa», lamenta. «Almeno lasciate che Cozzolino termini la diagnosi per aritmia, permettetegli di concludere le rilevazioni dell’Holter», chiede tramite il Riformista l’avvocato Conte.
© Riproduzione riservata