Lo scandalo qatargate sembra sia solo all’inizio. La prossima settimana la procura di Bruxelles farà scattare la seconda fase dell’inchiesta con nuove indagini e nuovi indagati. Anche il parlamento europeo sarà chiamato in causa e dovrà esprimersi formalmente sul caso. È partita una comunicazione ufficiosa da parte dei magistrati belgi all’ufficio di presidenza dell’eurocamera per avvertire che gli inquirenti stanno valutando di spedire in tempi molto brevi la richiesta di revocare l’immunità ad alcuni parlamentari europei, segno che l’inchiesta si sta evolvendo.

Come riporta Repubblica i procuratori stanno mirando a esponenti del Parlamento: l’italiano Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella. Mentre sarebbe tenuta in sospeso la posizione di un’altra belga di origine italiana, Maria Arena. Un’espansione a macchia d’olio dello scandalo che prevede inevitabilmente nuovi atti, nuove indagini e nuove perquisizioni. A questo servirà la revoca dell’immunità, senza la quale i magistrati hanno le mani legate. Gli europarlamentari possono essere raggiunti dai provvedimenti giudiziari solo in caso di flagranza di reato.

Quando la richiesta dei magistrati sarà stata formalmente depositata, la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, annuncerà la questione in Aula e poi deferirà preliminarmente l’esame della domanda alla commissione giuridica che dovrà adottare una raccomandazione all’Assemblea in cui chiede la bocciatura o l’approvazione della richiesta. A quel punto – alla prima occasione utile – il Parlamento voterà sulla raccomandazione e la decisione sarà approvata a maggioranza semplice.

Le intenzioni di Roberta Metsola sono comunque di prestare la massima collaborazione ai magistrati. Se, allora, la richiesta effettivamente pervenisse la prossima settimana, è possibile che la Commissione giuridica tratti l’argomento nella settimana tra il 9 e il 15 gennaio. Le prime giornate di lavoro, quindi, per le Commissioni dopo la pausa natalizia. E se la raccomandazione venisse elaborata rapidamente, sarà la sessione plenaria che si riunisce a Strasburgo dal 16 gennaio a esprimere il parere finale. E se così sarà, la fase due dell’inchiesta prenderà il via.

Redazione

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