Nell'incidente morirono 3 operai
Crollo gru a Torino, la svolta dell’inchiesta in un foglio lasciato nella cabina: “Anomalia nell’impianto”
A un mese dalla tragedia che il 19 dicembre scorso provocò la morte di Filippo Falotico, 20 anni di Torino, e i colleghi lombardi Roberto Peretto, di 52 anni, Marco Pozzetti di 54, c’è una svolta nell’inchiesta sul crollo della gru collassata nel capoluogo piemontese in via Genova.
Le indagini disposte dalla Procura, un fascicolo a carico di ignoti per il reato di omicidio colposo, si stanno concentrando in particolare sulla pressione dell’olio idraulico e sull’efficienza del braccio telescopico dell’autogru, che al momento della tragedia stava sollevando a 40 metri d’altezza il braccio di lavoro della gru edile, lungo cinquanta metri. Falotico, Peretto e Pozzetti stavano ultimando l’aggancio quando la gru è collassata su sé stessa.
Stando a quanto emerso dall’inchiesta due giorni prima dell’incidente il mezzo era stato sottoposto a manutenzione. L’addetto della ditta esterna aveva anche fornito alcune prescrizioni, avendo riscontrato nei suoi controlli un’anomalia nell’impianto che permetteva al braccio telescopico di allungarsi e mantenere in quota i carichi.
Per questo aveva lasciato un appunto nella cabina di manovra, un foglio che è stato ritrovato dagli investigatori.
Un foglio che, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano La Stampa, potrebbe rivelarsi particolarmente prezioso per la ricostruzione delle fasi della tragedia e delle sequenze del crollo.
Quanto all’indagine, tra pochi giorni dovrebbero essere consegnate ai pm titolari dell’inchiesta le relazioni effettuate dagli esperti. In particolare i consulenti del Politecnico e gli investigatori dei vigili del fuoco stanno ultimando lo studio dei rottami e l’analisi dei parametri tecnici registrati dal data logger dell’autogru, una sorta di scatola nera.
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