È il primo giorno chiave per il destino del ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia. Alle 11 si riunirà infatti il tavolo dei capogruppo di maggioranza, presieduto dal leghista Andrea Ostellari, dove di tenterà la mediazione da parte dei partiti che vogliono modificare il testo nei punti più ‘controversi’.

A spingere in questo senso, come noto, sono Forza Italia, Lega e Italia Viva. Nel pomeriggio quindi il Senato sarà chiamato a votare la calendarizzazione del voto, con i lavori che dovrebbero partire il 13 luglio.

Ma il punto resta quello delle modifiche, che centrodestra più Renzi vogliono apportare al testo negli articoli 1, 4 e 7: si tratta delle parti in cui si vuole eliminare ogni riferimento a identità di genere, reati di opinione e iniziative contro l’omotransfobia nelle scuole.

Una mossa nata grazie allo strano asse tra Salvini e Renzi, che potrebbe avere ripercussioni anche su un secondo voto chiave previsto in questa legislatura, quello per il Quirinale. 

Ma tornando al ddl Zan, dal Partito Democratico da giorni c’è una levata di scudi sul provvedimento, che si vuole approvare “così com’è” perché già frutto di mesi di mediazione sul testo, al quale ha contribuito, si fa notare, anche la stessa Italia Viva che ora lo vuole disconocere. 

A ribadire il punto è il segretario Dem Enrico Letta: “Non capisco la posizione di Iv che ha fatto un lavoro di merito importantissimo alla Camera e improvvisamente ha cambiato idea“. Siccome però “Lega e Fdi non la vogliono, la maggioranza che l’ha approvata alla Camera deve farsi carico di approvarla al Senato”, ha sottolineato lunedì sera a In Onda. 

Renzi da parte sua difende la sua posizione evocando il voto segreto che porterebbe il ddl Zan a franare sotto il voto contrario di senatori di PD e M5S. Ma tocca proprio ad Alessandro Zan, il parlamentare che dà ‘nome’ al disegno di legge, richiamare Renzi sul punto: “Salvini utilizza il finto tentativo di volere una mediazione per cercare di svuotare e decapitare la legge, perciò dico agli amici di Italia viva: attenzione, non prestatevi a questa trappola”, è l’appello all’ex segretario del PD.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia