All’indomani del Dpcm e della nuova ordinanza regionale che conferma il coprifuoco dopo le 23 e vieta l’asporto, Vincenzo De Luca torna a parlare e ‘bacchettare’ il governo Conte. Il governatore campano, in una intervista al Corriere della Sera, da una parte apprezza il Dpcm firmato dal premier, sottolineando che “sono le misure più restrittive che si potessero adottare, nell’ambito di una scelta ancora intermedia fatta dal governo”, dall’altra però precisa che si tratta di “un passo avanti ma non basterà”, evocando il lockdown nazionale che aveva chiesto venerdì.

A tal proposito il presidente campano spiega il perchè della sua marcia indietro sul lockdown: “Chiusure più drastiche a livello locale non sono ipotizzabili perché sarebbero assolutamente inefficaci: chiudere un territorio, con il resto del Paese aperto, sarebbe una scelta tanto impraticabile quanto inutile dal punto di vista del contagio. Le Regioni, unitariamente, hanno sostenuto l’opportunità di orari meno rigidi per bar e ristoranti, avendo scelto il governo la linea intermedia, a questo punto è importante che siano rapide ed efficaci le misure di ristoro annunciate, e di cui tanti operatori, nei mesi passati, non hanno beneficiato”.

Un capitolo è quindi destinato alla scuola, fronte aperto di scontro con il ministro Lucia Azzolina nei giorni scorsi. “E’ banale ripetere la litania sull’importanza della didattica in presenza. Siamo d’accordo tutti. Ma le decisioni vanno prese sulla base dei dati del contagio. Se in un territorio (per esempio quello dell’Asl Napoli 2) registro 400 contagi in ambito scolastico, che cosa si fa? È inevitabile ricorrere alla didattica a distanza. Farla soltanto per il 75% è una cosa incomprensibile. I dati forniti dall’Unità di crisi ci dicono che il contagio, nella fascia di età 0-18 anni, è cresciuto di 9 volte dopo le due settimane di apertura dell’anno scolastico, e che le fasce di età sono colpite allo stesso modo, a 5 come a 18 anni”.

Infine un passaggio dedicato alle furiose proteste avvenute venerdì notte a Napoli, con gli scontri di piazza dopo il coprifuoco che hanno avuto eco anche sulla stampa internazionale. Per il governatore “il 90 per cento dei cittadini ha dato una prova straordinaria di autodisciplina. E il malessere di chi cerca oggi di difendere un reddito, va rispettato e affrontato con misure immediate, sul modello Campania. Qui nei mesi scorsi abbiamo lavorato sul piano della sanità e su quello sociale, approvando un piano di aiuti a imprese e famiglie per oltre un miliardo. Ho proposto ieri al governo la definizione di un analogo piano socio economico nazionale in tempi brevi. Per il resto, la vicenda di Napoli ha visto protagonisti pezzi di camorra, di antagonisti e di neofascisti”.

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