Domenica Firenze, la città di La Pira e di Don Milani, la città dai valori solidi, democratici ed europeisti, ospiterà il raduno delle destre estreme europee, la convention del gruppo al Parlamento europeo di Identità e Democrazia.


Il gruppo ID si riunisce a Firenze

Il gruppo è uno dei più recenti al Parlamento europeo. Formatosi dopo le elezioni del 2019, ha attualmente 60 dei 705 deputati. Era il quarto gruppo per numero di adesioni all’inizio della legislatura: attualmente è il quinto, avendolo di poco superato i conservatori dell’Ecr, il cui partito è guidato da Giorgia Meloni. Dei 60, 23 sono gli italiani della Lega di Matteo Salvini, 18 i francesi di Rassemblement National di Marine Le Pen, 9 i tedeschi di Alternative für Deutschland. Secondo gli ultimi sondaggi del europeelects.eu, che mensilmente fa la media dei sondaggi nazionali e propone delle proiezioni sul Parlamento europeo, il gruppo dovrebbe crescere a 76 seggi circa nelle prossime elezioni di giugno, con una forchetta da 69 a 81 seggi, rimanendo però sempre nella quinta posizione. Attualmente è guidato dal parlamentare leghista italiano Marco Zanni, mentre il partito corrispondente (ed omonimo) è presieduto dal tedesco Gerolf Annemans. Stranamente, l’evento di Firenze non è presente sui canali social né del partito né del gruppo parlamentare.

Le loro idee

Il partito ed il gruppo corrispondente sono considerati i più euroscettici: nel 2022 ha adottato la dichiarazione di Anversa in cui si ribadisce il valore della sovranità nazionale e si oppone alla rimozione del diritto di veto dei singoli Paesi, al meccanismo di condizionalità, all’istituzione di un esercito europeo, al principio della maggioranza qualificata nell’Unione europea e a dar seguito agli esiti della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Il partito è ovviamente il più rigido sulla questione dell’immigrazione (arriva a parlare di “ossessione dell’Unione europea per tutto ciò che può promuovere l’immigrazione di massa”).

Il raduno di Firenze con Salvini

A Firenze, secondo quanto il leader leghista ha dichiarato l’altro ieri in una conferenza stampa, dovrebbero convergere circa 2.000 persone e leader dei partiti europei che vi aderiscono, provenienti da 14 paesi. Sarà presente Geert Wilders, il leader olandese del PNV, il partito della libertà, che è recentemente arrivato primo alle elezioni ed è candidato per diventare primo ministro, mentre la leader francese di RN, Marine Le Pen, parteciperà con un video messaggio come André Ventura, leader di Chega. Per l’AfD tedesca, il partito di destra radicale, ci sarà invece il co-presidente, Tino Chrupalla. Presenti anche Kostadin Kostadinov e George Simion, leader delle potenti destre bulgare e rumene, e il celo Tomio Okamura. Grande assente Viktor Orbàn, il leader ungherese che dopo l’espulsione dal Partito Popolare non ha ancora deciso dove posizionarsi nel Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni europee, se con Identità e Democrazia o con ECR.

Per ora silenzio da Forza Italia ed Antonio Tajani

In tutto questo scenario e con l’armamentario di dichiarazioni dei leader di ID che vedete nell’infografica, non rimane che da chiedersi come i popolari, e soprattutto i popolari italiani (quindi Forza Italia ed il suo leader Antonio Tajani), possano anche solo pensare di stringere alleanze con gruppi così estremisti, anziché isolarli come, ad esempio, ha deciso di fare la CDU tedesca.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva