"Un detenuto su tre ha completato ciclo vaccinale"
Detenuto di Poggioreale muore di Covid, non era vaccinato: “In carcere abbiamo portato tutto noi garanti”
Un detenuto di 56 anni, Alberto Ronzullo, è morto nella serata di lunedì 14 febbraio nel reparto Covid dell’ospedale Cardarelli di Napoli dove era ricoverato da metà dicembre. L’uomo, affetto da patologie pregresse, era recluso nel carcere di Poggioreale e non era vaccinato. Dall’inizio della pandemia è il settimo detenuto morto in Campania a causa del covid-19, oltre a sei agenti di polizia penitenziaria e al medico del carcere di Secondigliano.
A lanciare un appello per la vaccinazione è il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello: “A Poggioreale su una popolazione di 2204 detenuti ci sono ancora 361 detenuti che hanno scelto di non vaccinarsi; mentre i detenuti che hanno completato il ciclo vaccinale con tre dosi sono 869. Nel rispetto del diritto alla salute e alla dignità personale – prosegue il garante – rivolgo un appello ai detenuti Campani a vaccinarsi, a rispettare le precauzioni e i protocolli sanitari. Non dobbiamo abbassare la guardia ci vuole responsabilità e rispetto della funzione di prevenzione. La pena non può essere solo privazione della libertà e sequestro del tempo”.
Ad oggi in Campania sono 151 i detenuti positivi al Covid di cui due ricoverato all’ospedale Cotugno. Positivi anche 100 agenti della polizia penitenziaria.
Sulla morte di Ronzullo, contagiatosi a Poggioreale insieme ad altri due compagni di cella, Pietro Ioia, garante del comune di Napoli commenta: “Si continua a morire di carcere e noi garanti ci sentiamo inermi. Non ci sono figure professionali, non si sono educatori, non ci sono psicologici. Non sappiamo più quante volte ripeterlo”.
Garanti che nel corso di questa pandemia hanno assistito i detenuti con “mascherine termometri e saturimetri” ricorda Ciambriello. “In tanti – sottolinea – non si vaccinano per disinformazione o paura, è una questione delicata. Ho fatto appello ad aumentare le visite specialistiche in carcere e portare anche strumentazioni valide come ad esempio la tac da poter fare anche in loco”. Poi denuncia che negli ospedali campani “ci sono solo 36 posti letto riservati ai detenuti. A Benevento non ce n’è manco uno”.
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