Caro direttore,
sono Samuele Greco, studente dell’ultimo anno di Liceo Classico e del primo anno di Conservatorio. Vivo a Treviso, dove sono nato, e sono un grande appassionato di Politica interna ed estera.
Sicuramente, le sarà giunta la notizia secondo cui Luigi di Maio, con l’approvazione di J.Borrel, sta per essere nominato Inviato Speciale UE al Golfo Persico con il compito di gestire le forniture di gas e petrolio provenienti dalla zona in questione, particolarmente fragile, tra l’altro, dal punto di vista degli equilibri internazionali.

Volevo condividere con lei una riflessione personale a riguardo; vede, chi le ha scritto questa mail é un ragazzo che sogna di intraprendere il corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche e che reputa materie di questo genere molto serie, oltre che affascinanti. Personalmente, reputo questa nomina ingiusta, poco meritocratica e deludente.

Ingiusta perché sono convinto che in questa nazione ci sia la fila di giovani diplomatici, funzionari, consoli o aspiranti tali che meritano una carriera soddisfacente che possa culminare o passare per la nomina che otterrà Di Maio. Parlo di giovani che hanno dedicato ore e ore di studio, compiuto sacrifici per questo. Giovani che, in fin dei conti, non hanno scelto la via più semplice per ottenere delle soddisfazioni personali.

Ritengo che la nomina sia poco meritocratica perché conferma quella che é una mia paura da un po’ di tempo: oggi, infatti, sembra che nessuno abbia più un passato, non debba più rendere conto delle cose dette o fatte. Il sig. Di Maio è un individuo che è arrivato in Parlamento con l’intenzione di combattere l’Europa assumendo un atteggiamento ostile ed euroscettico. Ha sostenuto tesi ben poco liberali, moderate ed europeiste con una retorica poco istituzionale e profondamente populista. E poi, c’è anche un oggettivo aspetto di titoli di studio che non si può far finta di non vedere: sicuramente si può imparare sul campo, non lo nego, ma ritengo anche che solo in questo paese si possa diventare ministro degli Esteri con un diploma di superiori e senza nemmeno un esperienza lavorativa sostanziale alle spalle.

Infine, considero tutto ciò deludente perché penso che dall’Europa debba arrivare un messaggio diverso ai giovani: non si va avanti perché “diventi amico di” ma perché “meriti di”. Luigi di Maio avrà sicuramente compiuto una maturazione in questi anni ma non stiamo parlando di una posizione espressa male in un determinato momento tempo fa ma di un’intera carriera politica costruita su dei principi (molto discutibili) poi rinnegati una volta giunto a un determinato livello.

Ebbene, questo non dovrebbe essere il modello di carriera e di intraprendenza personale a cui un giovane europeo deve guardare, ed é un peccato che invece questa nomina va proprio un questa direzione.

Il Riformista è a disposizione di Di Maio, se vuole replicare. redazione@iliformista.it

Avatar photo