C’è chi, come l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, farà il “pendolare” tra Bruxelles e i Paesi del Golfo Persico grazie all’incarico da inviato speciale dell’Unione Europea su indicazione di Joseph Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, e chi invece ha trovato una nuova casa politica, a sinistra o a destra.

Sono gli ex 5 Stelle, coloro che negli ultimi anni sono usciti volontariamente dalla galassia pentastellata o ne sono stati espulsi per una delle numerose “purghe” grilliane-contiane: ex che possono ora essere rintracciabili in Parlamento o fuori dall’estrema destra all’estrema sinistra, come sottolinea il Corriere della Sera facendo un punto della situazione.

Detto di Luigi Di Maio, che dopo l’uscita dai 5 Stelle gestione Conte ha prima tentato la carta del partito personale, Impegno Civico, miseramente fallita con percentuali da prefisso telefonico alle scorse elezioni del 25 settembre, e poi trovato (anche grazie al sostegno dell’ex premier Mario Draghi) un importante ripiego in Europa, nei giorni scorsi a fare notizia ci ha pensato un secondo esponente storico dei grillini.

Parliamo di Giancarlo Cancelleri, per due volte candidato dei 5 Stelle alla Regione Sicilia e fedelissimo di Beppe Grillo, che ha lasciato il Movimento per passare a sorpresa nella fila di Forza Italia, partito che per anni ha osteggiato e trattato sostanzialmente come il diavolo.

C’è chi invece, come l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, primo grillino a conquistare una grande città e poi cacciato dal Movimento, è diventato addirittura presidente di un altro partito, gli eredi dei radicali che hanno trovato nuova casa in +Europa. Quindi chi ha più semplicemente trovato spazio in altri partiti: a destra (l’ormai ‘storico’ meloniano Walter Rizzetto, con Salvatore Caiata e Rachele Silvestri in Fratelli d’Italia) come a sinistra (Max Bugani, ex capogruppo 5 Stelle a Bologna ora assessore con i Dem).

Altri invece sono rimasti fuori dall’attuale sistema partitico, senza rinunciare però a fare politica. Il caso più eclatante è quello di Alessandro Di Battista, ex ‘pasdaran’ grillino che è tornato in campo con una associazione, “Schierarsi”. “La politica non è una professione, le professioni sono altre. Pensare alla politica come professione è un auto-ricatto: uno non si schiera per non subire contraccolpi”, ha detto Dibba presentato la sua nuova creatura, per ora restando nel campo dell’attivismo.

Operazione simile a quella di Di Battista l’hanno compiuta anche altri due ex 5 Stelle ‘duri e puri’ come Nicola Morra e Barbara Lezzi: hanno dato vita infatti ad Equa, associazione politica che potrebbe presto fare il suo esordio nell’agone politico, già a partire dalle prossime amministrative.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia