Tra gli obiettivi ridurre il divario educativo tra Nord e Mezzogiorno
Dispersione scolastica, Valditara lancia “Agenda Sud”: istituti aperti tutto il giorno e più soldi ai docenti
La rubrica “Domani c’è scuola” di Anna Paola Concia, coordinatrice del Comitato Organizzatore di “Didacta Italia”, la Fiera della Scuola più importante del mondo che si svolge in Germania
Oggi ci prendiamo una pausa dai racconti delle esperienze innovative, per parlare di un problema che attraversa tutta la scuola, ma soprattutto il sud d’Italia: la dispersione scolastica e il divario educativo tra nord e sud. Questo problema non è nuovo, nonostante gli addetti ai lavori, in primis il corpo docente, da anni cerchino di contrastarlo.
I numeri della dispersione scolastica sono numeri importanti: l’Italia è uno dei paesi con una delle più alte percentuali di d’abbandono scolastico d’Europa: il 12,7%, subito dopo Romania e Spagna. Nel centro nord la percentuale è al 10,4%, al sud al 16,6%. Ne parliamo oggi perché stamattina in Calabria il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in una conferenza stampa ha lanciato il suo progetto “Agenda Sud” di contrasto alla dispersione scolastica al sud e al graduale superamento del divario educativo nord/sud.
Il Ministro ha sottolineato che il suo obiettivo è quello di dare più opportunità ai giovani meridionali, perché “bisogna riunione l’Italia, colmare i divari, e dare le stesse opportunità ai ragazzi e le ragazze del sud”. Con il PNRR sono stati stanziati già due miliardi e mezzo per le scuole del sud, ma con questo progetto il Ministero vuole fare di più. Verrà avviata una sperimentazione su 150 scuole, gli istituti coinvolti saranno 50 Scuole primarie, 50 secondarie di I grado e 50 di II grado, cercando di aumentare gradualmente il numero delle scuole interessate. Al progetto collaborerà l’istituto Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e la sperimentazione durerà per ora due anni, l’anno scolastico 2023/2024 e 2024/2025, cercando di estenderla sempre di più e renderla strutturale.
Il Ministro Valditara, davanti a docenti, dirigenti scolastici e sindacati ha spiegato le azioni che metterà in campo con l’Agenda Sud: “mettere al centro del progetto gli studenti con un insegnamento personalizzato che deve accompagnarli per tutto il percorso scolastico; una didattica innovativa con il superamento della lezione frontale; scuole aperte tutti i giorni; potenziamento del tempo pieno e delle mense scolastiche; lezioni con orari flessibili; maggior numero di docenti e in particolare nelle materie di italiano, matematica e inglese (in media 4 docenti in più per scuola), gli insegnanti saranno retribuiti per incarichi aggiuntivi oltre l’orario scolastico; la formazione dei docenti sarà coordinata da Invalsi che supporterà le scuole anche con un monitoraggio; un maggiore coinvolgimento delle famiglie, ricostruendo una alleanza tra genitori e docenti che si è frammentata durante il Covid; verranno avviati progetti extracurricolari e incrementata la attività sportiva aumentando i fondi già stanziati con il PNRR; una valutazione dell’impatto della sperimentazione e messa a sistema sui territori”.
Questa dovrebbe essere la fotografia delle scuole che parteciperanno a questo progetto pilota. La scuola è il luogo dove le giovani generazioni costruiscono il loro futuro, abbandonare la scuola è una sconfitta per loro, ma è soprattutto una sconfitta della società, e non è possibile che nel 2023, le opportunità della vita dipendano dal luogo in cui si nasce. Seguiremo con attenzione questo progetto, perché noi facciamo il tifo per l’Italia.
© Riproduzione riservata