Nuove vittime nel Mediterraneo. È stata la ONG Resqship a diffondere la notizia sull’operazione del salvataggio della nave Nadir, riuscita a mettere in salvo 51 persone da un’imbarcazione naufragata, mentre per altre 10 l’intervento è arrivato troppo tardi: sono stati trovati morti all’interno dello scafo di una barca di legno. Per l’intervento è stato necessario utilizzare un’ascia per rompere lo scafo ed entrare nella barca: chi è sopravvissuto era in stato di incoscienza, mentre i cadaveri sono stati trovati nel ponte inferiore della barca. La Nadir è attualmente in viaggio verso Lampedusa.

Oltre 60 dispersi in Calabria

Ma un’altra tragedia si è guadagnata spazio nelle cronache delle recenti ore: dalla scorsa notte, la Guardia Costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria, stanno cercando eventuali dispersi dopo il naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, presumibilmente partita dalla Turchia. “L’operazione – spiega la Guardia Costiera – è iniziata dopo un mayday lanciato da un’unità da diporto francese, che navigava a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle zone SAR di Grecia e Italia. L’unità francese ha segnalato la barca semiaffondata e ha recuperato a bordo 12 migranti”. Dopo aver ricevuto il mayday, il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano della Guardia Costiera di Roma ha immediatamente inviato sul posto due mercantili vicini, un aereo ATR42 della Guardia Costiera e le motovedette.

I 12 naufraghi sono stati prima trasferiti dall’unità francese su un mercantile e poi recuperati dalla motovedetta CP305, che li ha portati al porto di Roccella Jonica. Qui, i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei medici del 118. Purtroppo, uno dei migranti (una donna) è deceduta subito dopo lo sbarco. Sono invece 11 i salvati. Le ricerche nella zona “sono attualmente in corso con l’impiego di unità della Guardia Costiera e di Frontex”, sarebbero 64 i dispersi.

Redazione

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