Il premier e la guerra ai no vax
Draghi: “Dad crea diseguaglianze, non possiamo chiudere scuole e vedere giovani in pizzeria”

“Non andare a scuola e poi in pizzeria la sera e a fare sport il pomeriggio? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, non ci sono i motivi per farlo, la situazione è molto diversa grazie ai vaccini”. Tira dritto per la sua linea il premier Mario Draghi e lo fa rivendicando il ruolo fondamentale, “in una democrazia“, della scuola dopo le polemiche dei giorni scorsi e la decisione, poi bocciata dal Tar campano dopo il ricorso anche dell’Avvocatura di Stato, del governatore Vincenzo De Luca di chiudere le lezioni in presenza per le prossime settimane per gli alunni di infanzia, elementari e medie.
Per il premier è una questione di principio, anche perché il problema principale restano i no vax. Le scuole rimarranno aperte come “accade negli altri Paesi europei” spiega Draghi nel corso della conferenza stampa di palazzo Chigi sulle ultime misure anti-Covid adottate dal governo. “Il governo ha la priorità che la Scuola sia aperta in presenza” perché “la Dad procura diseguaglianze destinate a restare e che si riflettono sul futuro della vita” degli studenti.
Draghi punzecchia De Luca ribadendo che “tutto quello che abbiamo deciso si fonda su un dialogo con gli enti locali che è costruttivo ed è continuo. Probabilmente – ammette- ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”.
Perché “la scuola è fondamentale per la nostra democrazia. Va tutelata e protetta, non abbandonata. Oggi è ricominciato l’anno scolastico e voglio ringraziare il ministro Bianchi, gli amministratori locali, i presidi e gli insegnanti per tutti gli sforzi che faranno oggi e nelle prossime settimane e mesi”.
Il problema restano i no vax
“Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione, che gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Le persone non vaccinate hanno una probabilità molto maggiore di sviluppare la malattia” anche “in forme gravi”. Dopo questa premessa Draghi spiega che “il motivo” dell’obbligo di vaccino per gli over 50 “è stato quello di concentrare il provvedimento sulle classi di età che occupano massimamente le terapie intensive, tra questi i non vaccinati sono i due terzi“. “I motivi sono il primo di proteggere la loro salute e il secondo proteggere la salute di noi tutti, perché con questa situazione ospedaliera anche gli altri che non hanno il Covid si trovano in situazioni molto difficili”.
“Il secondo motivo è quello dei colori delle regioni, perché il grado di costrizione sociale dipende proprio dai parametri che riguardano le terapie intensive ma più in generale l’ospedalizzazione. Tanto più riusciamo a ridurre la pressione dei non vaccinati sull’ospedalizzazione, tanto più possiamo essere liberi. Ma occorre la ragione scientifica alla base delle decisioni”, ha affermato il presidente del Consiglio.
“No a domande su Quirinale”
“Non risponderò ad alcuna domanda che riguardi immediati sviluppi, il Quirinale o altre cose” ha precisato Draghi ai giornalisti.
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