La corsa verso gli Stati Uniti d’Europa è aperta. La lista è pronta, il simbolo è stato depositato, anche se mancano le candidature, non l’ultimo dei dettagli. Ma Più Europa e Italia Viva, insieme ad altre sigle, vogliono superare la soglia di sbarramento alle elezioni europee di giugno. In realtà gli obiettivi dichiarati sarebbero altri, riuscire a prendere più del 6%, magari l’8%, ma intanto serve prima raggiungere quello minimo del 4%. Matteo Renzi, dall’assemblea nazionale di Italia Viva a Firenze, suona la carica.

Elezioni europee, Renzi candidato con gli Stati Uniti d’Europa

Il leader di Iv ha parlato della sua potenziale candidatura, su cui ancora non ha sciolto le riserve: “Se noi ci fossimo candidati da soli è evidente che avrei guidato la lista ovunque e se avessimo fatto il 4, e lo avremmo fatto, io sarei andato al Parlamento europeo come è giusto che fosse. Oggi si tratta di fare una scelta che non abbiamo ancora fatto e che farò la settimana prossima. Io metto gli aspetti positivi della mia candidatura: sono anni che mi dicono che non abbiamo voti e l’idea di mettermi ultimo della lista in tutte le circoscrizioni mi affascina perché prenderei un fracco di voti. A quel punto però se mi candido, ragionevolmente vengo eletto e vado a Bruxelles”.

“Se non mi candido, e un po’ mi dispiace non candidarmi, è perché capisco che nei prossimi mesi con questo Governo incapace e inconcludente potrebbe riaprirsi una partita anche in Italia. Le due cose stanno sulla bilancia” ha aggiunto Renzi. Poi la promessa: “Molti temono che se io non mi candidi lasci fare ad altri la campagna elettorale, ma prendo un impegno: mi vedrete ovunque. Il simbolo di questa campagna elettorale è un camper. Il 6 maggio salgo sul camper e giro a sostenere i candidati”.

Renzi e la stoccata a Calenda

Nel suo intervento in assemblea, Renzi ha parlato anche del suo ex alleato Carlo Calenda, in campo alle elezioni con una lista formata da Azione e altre sigle: “Gli ex elettori del Terzo polo devono scegliere. Da un lato c’è un cognome, legittimo, dall’altro c’è un progetto politico. Noi sul simbolo mettiamo un progetto politico e non il cognome per ambizione personale. Noi consideriamo avversario Salvini, non gli ex compagni di strada”.

L’ex premier ha rincarato la dose: “Il nostro competitor non è all’interno, non è Calenda. Il nostro competitor si chiama Matteo Salvini, che peraltro ha già detto ‘meno Europa’ perché lui pensa significhi ‘più Padania’”. “Il nostro obiettivo di queste elezioni non è di quanti voti prendiamo in più rispetto ad Azione, è prendere un parlamentare europeo in più rispetto a Salvini e ai sovranisti” ha ribadito Renzi, aggiungendo: “Se eleggiamo 5 parlamentari europei possiamo rifare quello che abbiamo fatto nel 2021 in Italia” con Draghi. “Possiamo contare. Perché noi vogliamo andare in Europa per contare e non per contarci”.

Elezioni europee, Renzi e la candidatura della moglie di Mastella

“Sono orgoglioso che Sandra Lonardo Mastella sia nella nostra lista alle elezioni europee contro il giustizialismo paragrillino di chi l’ha insultata semplicemente per cercare di tarpare le ali al disegno degli Stati uniti d’Europa. Potrei fare dozzine di altri esempi, mi fermo nel direi che gli Stati uniti d’Europa devono essere uno grande sogno e non un attacco personale come quello che abbiamo ricevuto” ha detto Renzi. “L’aggressione giudiziaria verso Sandra Lonardo Mastella ha provocato la polemica interna al governo Prodi”, una vicenda giudiziaria “finita nel nulla: allora è facile fare le polemiche per noi quando attaccano noi ma io trovo il dovere di rispondere quando le polemiche attaccano gli altri”.

Europee, Renzi contro Tajani

Ce ne ha per tutti Renzi, che ha attaccato anche il vicepremier Antonio Tajani per la sua scelta di candidarsi alle elezioni europee. “In Ucraina la situazione è sempre più drammatica, in Medio Oriente la situazione è sempre più drammatica, nel sud est asiatico, dalla Birmania alla Corea del Nord, i problemi aumentano, in Africa la presenza dei russi e dei cinesi è sempre più forte. In questo scenario ci sarebbe bisogno di una politica estera dell’Italia, ed il ministro degli Esteri Antonio Tajani che fa? Si candida per andare al Parlamento europeo sapendo che non ci andrà. A me sembra una follia” ha affermato Renzi a margine dell’assemblea nazionale di Iv a Firenze.

“Io penso che gli italiani avrebbero diritto di sapere dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri come intendono affrontare l’attualità. Ed invece questi stanno in campagna elettorale sempre. Questo perché sono degli aspiranti influencer, non sono degli statisti. A loro non interessa risolvere i problemi, a loro interessa misurare il loro gradimento, a loro non interessa la politica, a loro interessa il sondaggio ed il consenso permanente, e questa è la fine della politica” ha aggiunto il 49enne.

Renzi contro Emiliano

Poi spazio all’affondo riguardo Michele Emiliano, il governatore della Puglia. “Io tremo al pensiero di Emiliano che torna in magistratura visto che ormai è imminente la sua fine politica. Su questo tema è bene dirlo forte e chiaro: Emiliano su trivelle, buona scuola, su tutto ciò che noi abbiamo portato avanti ha sempre scelto di attaccarci in nome del grillismo. Rispetto a quelli come lui il tempo non è galantuomo. È un gentleman inglese. Su Emiliano avevamo ragione, gli altri avevano torto” ha detto Renzi.

Redazione

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