È stato un pilastro per la letteratura italiana. Alberto Asor Rosa si è spento a Roma a 89 anni. Critico letterario, storico della letteratura, saggista e politico italiano, Asor Rosa era ricoverato da dieci giorni alla clinica Villa Margherita. Poi le sopraggiunte complicazioni ne hanno causato il decesso. Deputato del Pci tra il 1979 e il 1980, è stato professore al La Sapienza di letteratura italiana, materia a cui ha dedicato la sua vita e la sua carriera. Il mondo della cultura piange la scomparsa di uno dei suoi massimi esponenti.

“Doveva uscire questo venerdì. Sembrava stesse meglio ma ha avuto un improvviso arresto cardiaco. Negli ultimi due anni mio padre ha avuto una salute traballante dovuta a problemi cardiaci e polmonari” spiega all’Ansa Angela Asor Rosa, una delle due figlie, con la sorella Laura, di Alberto Asor Rosa. È stato uno studioso di fama, docente di storia della letteratura alla Sapienza, intellettuale di formazione marxista da sempre impegnato nella dialettica tra cultura e potere e nell’analisi della realtà sociale. La sua opera sempre a cavallo tra letteratura e mondo reale.

L’Univesità La Sapienza, tramite la rettrice Antonella Polimeni esprime, a nome suo personale e di tutta la comunità, “il cordoglio per la scomparsa di Alberto Asor Rosa, italianista illustre, protagonista della cultura italiana e Maestro di generazioni di studenti, venuto a mancare a 89 anni il 21 dicembre 2022″. “Storico della letteratura italiana, saggista e scrittore, la Facoltà di Lettere e filosofia è stata la sua casa per 52 anni. Aveva tenuto l’ultima lezione il 6 giugno 2003, ma continuava a essere legato alla Sapienza e il 23 settembre 2020, in un’Aula magna gremita aveva presentato, insieme al filosofo Massimo Cacciari, il volume dei Meridiani che gli aveva dedicato Mondadori”, ricorda l’ateneo.

“Allieve e allievi di Asor Rosa hanno messo a frutto i suoi insegnamenti nel lavoro di ricerca e di didattica come docenti della Sapienza e nell’impegno nelle istituzioni, nelle imprese culturali e nel giornalismo”. Il saluto al professor Alberto Asor Rosa si svolgerà domani 22 dicembre alle ore 12,30 nell’aula Magna del Rettorato dell’Universitrà La Sapienza di Roma. Lo comunica la famiglia precisando che dalle 9.30 alle 12 vi sarà la camera ardente.

Chi era Alberto Asor Rosa

Era nato a Roma il 23 settembre 1933, per diplomarsi al Liceo Classico Augusto di Roma, si è poi laureato alla Sapienza, relatore Natalino Sapegno. Ha dedicato la sua vita allo studio della letteratura italiana moderna e del periodo barocco. L’esordio di Asor Rosa come studioso avvenne con ”Scrittori e popolo” del ’65, polemica disanima della letteratura italiana impegnata tra Otto e Novecento, scoprendone l’ottica populista e aprendo un dibattito sul rapporto intellettuali e proletariato che ebbe molta risonanza. Ha ideato e diretto la colossale opera “Storia della Letteratura” di Einaudi. Non c’era nessuna delle sue lezioni che non fosse affollatissima. Il classico di una vita per lui è stato l’Orlando Furioso. ‘L’età giusta per leggere l’Orlando Furioso intensamente e non distaccarsene più – diceva – è fra i 30 e i 40 anni, quando uno è, ancora abbastanza giovane per ricordarsi che la realtà quotidiana non è tutto e già abbastanza maturo per capire che oltre il visibile esistono mondi che non vale la pena perdere”. Ha scritto fino all’ultimo. È del 2020 il volume Scritture critiche e d’invenzione, contenente un’ampia selezione della sua produzione saggistica e letteraria.

L’impegno politico e ribelle

Fu impegnato anche nella politica. Lasciò il Pci nel 1956, come molti altri intellettuali dopo la tragedia ungherese, e vi rientrò solo nel ’72: lavorò alla sua trasformazione ed è stato più volte parlamentare (eletto nel ’79), e poi, dopo la caduta del Muro, membro della direzione del Pds e direttore della nuova ‘Rinascita’, che sotto la sua guida però prese sin dal primo numero le distanze dal passato togliattiano. Collaborò a periodici come ”Mondo operaio”, ”Mondo nuovo” e alla direzione di ”Contropiano”, ”Laboratorio politico” e, infine, appunto ”Rinascita” nel ’90/91.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.