Come dimenticare il film “Indovina chi viene a cena?”. Il protagonista era Sidney Poitier, che si è spento all’età di 94 anni. La sua morte è stata riportata dai notiziari delle Bahamas e confermata dal ministro degli Affari esteri delle Bahamas Fred Mitchell. Il celebre attore e regista statunitense, primo premio oscar afroamericano come migliore attore è morto giovedì sera.

Nato a Miami il 20 febbraio 1927, l’American Film Institute lo ha inserito al ventiduesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Primo attore afroamericano ad aver raggiunto la dimensione di icona di Hollywood, Poitier ha vinto il premio Oscar al miglior attore nel 1964 per l’interpretazione ne ‘I gigli del campo’.

Negli anni successivi consolidò la propria fama con alcuni ruoli rimasti memorabili, fra cui quelli di Virgil Tibbs, ne La calda notte dell’ispettore Tibbs (1967), di John Prentice in Indovina chi viene a cena? (1967) e di Warren Stantin in Sulle tracce dell’assassino (1988). La sua interpretazione più famosa resta proprio quella di Indovina chi viene a cena?, al fianco di due mostri sacri come Katharine Hepburn e Spencer Tracy.

Restò a lungo l’unico attore afroamericano ad aver vinto l’Oscar fino a Louis Gossett Jr., vinta nel 1983 per il film Ufficiale e gentiluomo come miglior attore non protagonista. Ha conquistato due Oscar (l’altro alla carriera nel 2002), dieci Golden Globe e sei Bafta. Nel 1974 fu nominato Sir e nel 2009 Barack Obama lo ha insignito della medaglia presidenziale della Libertà.

Poitier era figlio di modesti commercianti bahamiani. Con la famiglia si spostò prima nelle natie Bahamas e poi di nuovo a Miami, fu però a New York che scoprì la passione per la recitazione dopo un’adolescenza ai margini della legalità e l’esperienza nell’esercito, lavorò come addetto alle pulizie all’American Negro Theater scambiando il compenso con le lezioni di recitazione.

Il debutto fu attraverso il teatro e poi ottenne piccole parti in televisione, mentre il suo primo ruolo cinematografico fu quello di un liceale problematico nel film Il seme della violenza (1955). La prima nomination all’Oscar arrivò presto, nel 1959 con La parete di fango dove interpretava con Tony Curtis un detenuto in catene che fuggono dopo un incidente, un film che denunciava il razzismo ancora imperante negli Usa e conquistò nove nomination e due statuette.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.