Se si sono esauriti gli incentivi Ecobonus per le auto elettriche e ibride plug-in, da martedì entrerà in azione il sostegno pubblico all’acquisto di vetture usate. Quaranta milioni di euro per ringiovanire il parco circolante, due terzi del quale è sulle strade da più di 11 anni. E sarà utilizzato per rilanciare il mercato dell’usato che in agosto ha visto una flessione del 6,8% secondo i conti dell’Automobil Club d’Italia.

La cifra è quella stanziata dal Governo e messa a disposizione dei concessionari attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle 10 di martedì 28 settembre. I rivenditori potranno prenotare gli incentivi per i veicoli di seconda mano di classe non inferiore all’Euro 6, fissati in tre livelli. Si comincia dai 750 euro previsti per quelli con emissioni di Co2 tra i 91 e i 160 g/km e si prosegue con i 1.000 attribuiti alle macchine con emissioni di Co2 tra i 61 e i 90 g/k. Il contributo più alto, 2.000 euro, va alle auto più ecologiche, ossia con emissioni omologate tra 0 e 60 g/km, cioè elettriche e ibride plug-in.

Oltre alla classe di emissione di appartenenza gli incentivi sono vincolati, secondo le disposizioni del Governo, anche per il prezzo di acquisto che non dovrà superare i 25.000 euro. Questo parametro è legato alle quotazioni medie dell’auto. L’ecobonus può venire richiesto solo se il veicolo appartiene alla stessa categoria di quello che viene rottamato, che deve peraltro avere almeno 10 anni di anzianità per cui fa testo la data di prima immatricolazione.

Altra restrizione per beneficiare del contributo è la durata della proprietà: la vettura che viene restituita deve essere intestata da almeno 12 mesi all’acquirente o a un suo familiare convivente. L’esecutivo prova così a evitare speculazioni per agevolare soprattutto gli automobilisti con entrate contenute, per i quali l’accesso ai più tecnologici e più costosi veicoli alla spina – elettrici o ibridi che siano – è economicamente più complesso.

Redazione

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