Un Mario Draghi che, accolto e interrotto più volte da applausi scroscianti, ha parlato per quasi mezz’ora spaziando tra i temi più vari, dal Green pass alla crescita economica, dalle tasse alle bollette.

Il presidente del Consiglio è stato, come ovvio, assoluto protagonista dell’assemblea nazionale di Confindustria. Prendendo la parola dopo il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, il premier ha parlato di temi che interessano da vicino i contribuenti italiani.

IL CAPITOLO TASSE E BOLLETTE – Sulle tasse infatti Draghi è stato chiaro: “Voglio riaffermare, penso sia importante, che il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono”.

L’ex numero uno della Bce si è soffermato anche sul rincaro delle bollette di gas e luce, che potrebbe costare fino a 1.300 euro a famiglia per l’aumento esponenziale del costo del gas che potrebbe riversarsi in bolletta con aumenti del 40% (elettricità) e 30 per cento (gas) senza un intervento dell’esecutivo.

Il governo, ha chiarito Draghi, “è impegnato a trovare soluzioni immediate” all’aumento dei costi. Il piano, che verrà approvato in Consiglio dei ministri, è quello di “eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese”. Il governo inoltre potenzierà il bonus luce e gas “per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti. Si tratta complessivamente di un intervento di oltre 3 miliardi, che fa seguito a quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno. E che ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili», ha aggiunto Draghi.

GREEN PASS E VACCINI – Sul fronte Green Pass, che l’associazione degli industriali ha spinto per rendere obbligatorio sui posti di lavoro, Draghi ha ribadito ancora una volta che si tratta di uno strumento di libertà e sicurezza “per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche”.

Non a caso Draghi sul palco dell’assemblea nazionale ha voluto ringraziare Confindustria “che ha da subito lavorato insieme al governo e ai sindacati per trovare un accordo sull’estensione del Green Pass ai luoghi di lavoro”.

Quanto alla gestione dell’epidemia, il premier ha sottolineato che se il Paese riuscirà a tenere sotto controllo la curva del contagio “potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura”.

Ad oggi, ha aggiunto Draghi, sono “oltre 41 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni. E siamo vicini a raggiungere e poi superare l’obiettivo che c’eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembrel’80% della popolazione vaccinabile”.

CRESCITA ECONOMICA – Risultati incoraggianti arriveranno dal fronte della crescita economica, che Draghi definisce però “un rimbalzo” dopo il crollo legato alla pandemia di Coronavirus. Anzi, per il presidente del Consiglio “dobbiamo evitare rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo, preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana”.

Quanto ai dati, dopo che nel 2020 economia italiana si è contratta dell’8,9%, “una delle recessioni più profonde d’Europa”, le previsioni del governo stimano una crescita intorno al 6% quest’anno “a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera”, ha detto Draghi.

IL PATTO PER L’ITALIA – Dal presidente del Consiglio è quindi arrivato un appello all’unità, quello che Draghi ha chiamato “Patto per l’Italia” dal quale “nessuno può chiamarsi fuori”.

Per il premier “un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio. È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna”.

L’obiettivo è dunque fare quadrato tra le parti sociali: “Niente è più facile — ha spiegato — che nel momento in cui il quadro complessivo cambia, le relazioni industriali vadano particolarmente sotto pressione e invece bisogna essere capaci di tenerle. Le parole di Bonomi suggeriscono che si possa iniziare a pensare a un patto economico, produttivo, sociale del Paese. Ci sono tantissime cose di cui discutiamo continuamente che possono essere materia di questo patto. La definisco una prospettiva economica condivisa. Bisogna mettersi seduti tutti insieme”.

L’APPELLO DI BONOMI A DRAGHI – Prima del suo intervento, l’assemblea di Confindustria era stata aperta dal padrone di casa Carlo Bonomi che si era augurato che il premier “continui a lungo nella sua attuale esperienza”.

Una esperienza, è stato l’ammonimento di Bonomi, che deve proseguire “senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”.

Dal numero uno di Confindustria quindi è arrivato un netto “basta” ai “rinvii, giochetti, veti”. Anzi, c’è “preoccupazione” da parte dell’associazione il cronoprogramma per le riforme legate al Pnrr che “rischia di slittare”. Per gli industriali “è una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”, Confindustria “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il processo delle riforme”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia